Mps, ma non solo: il ruolo di Caltagirone e Delfin nell’alta finanza italiana

Mps, ma non solo: il ruolo di Caltagirone e Delfin nell'alta finanza italianaLa sede centrale di Monte dei Paschi di Siena© Getty Images

Due dinastie imprenditoriali con radici profonde nella finanza del nostro Paese. Sono la famiglia Del Vecchio e Caltagirone che attraverso ingenti investimenti in banche e società di assicurazioni si sono assicurati dividendi e potere. Insieme, le holding delle due società in Borsa vengono valutate ben 13 miliardi di euro – la Delfin della famiglia Del Vecchio ha un peso di 8,5 miliardi, il Gruppo Caltagirone di 5 miliardi.

L’ultima mossa delle due società è stata acquisire ciascuno il 3,5% ciascuno del Monte dei Paschi di Siena. L’imprenditore romano Caltagirone, come si sottolinea in un articolo del Corriere della Sera, era già stato presente nell’azionariato della banca toscana oltre dieci anni fa, salvo poi vendere le sue quote ed esprimere contrarietà sia nei confronti dell’acquisizione di Antonveneta sia sugli investimenti in UniCredit. A proposito di quest’ultimo istituto, Delfin è suo azionista con uno storico 2,7% fin dai tempi della privatizzazione. Recentemente la holding della famiglia Del Vecchio ha aggiunto a UniCredit il 9,9% di Assicurazioni Generali e il 19,8% di Mediobanca.

Caltagirone dal canto suo può contare su un fitto network di partecipazioni: Banco Bpm (1,9%), Anima (3,5%), Azimut (0,6%), Poste (0,2%), oltre alle già citate Mediobanca e Generali. È notizia di questi giorni la crescita dal 7,7 all’8% tondo all’interno di Piazzetta Cuccia e dal 6,9 al 7,5% della società di assicurazioni, che la prossima primavera dovrà rinnovare il Consiglio di amministrazione. In quell’occasione si potrà contare sulle nuove norme per i Cda, che avvantaggiano i soci stabili come lo stesso gruppo Caltagirone e Delfin.

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