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Alleanza europea anti evasione, c’è anche l’Italia

Intesa tra il nostro Paese, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito per un’anagrafe comunitaria dei conti corrente. Un sistema simile al ‘Fatca’ statunitense e che darà una maggior forza contrattuale all’Unione, anche nei confronti della Svizzera

Nasce la Santa Alleanza europea contro l’evasione fiscale. Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna raggiungono un’intesa per assicurare la “trasparenza fiscale” tra Paesi dell’Unione, o almeno tra Paesi firmatari; i cinque ministri dell’Economia e delle Finanze hanno inviato una lettera a Bruxelles chiedendo che le informazioni bancarie possano essere scambiate “autonomamente e obbligatoriamente” e non solo, come avviene oggi, su singole richieste e rogatorie sui sospetti contribuenti evasori. L’argomento sarà all’ordine del giorno al prossimo Ecofin informale, in programma nel fine settimana a Dublino.

MAGGIOR FORZA CONTRATTUALE. La lettera dei cinque ‘big’ europei arriva in seguito a lunghe e infruttuose trattative comunitarie e si ispira al Foregin Account Tax Compliance Act (Fatca) adottato dagli Stati Uniti per avere tutte le informazioni sui conti correnti all’estero dei cittadini statunitensi. Si tratta di un accordo al quale – oltre a Paesi come Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna – sottostà anche la Svizzera che, nei confronti dei Paesi europei, ha invece proposto regole diverse: una sanatoria internazionale, chiamata schema Rubik, che prevede un prelievo pari al 20-30% sulle somme depositate nelle banche svizzere in cambio dell’anonimato dei contribuenti stranieri. Attuare un ‘Facta europeo’ darebbe più potere contrattuale all’Unione anche in chiave di lotta all’evasione aprendo la strada ad accordi simili a quelli ottenuti dagli Usa.