Tutta la nostra vita vale 50 mila euro in Big Data

In 40 anni di vita, le nostre azioni nel web valgono 50 mila euro. Il profilo statico di un manager uomo vale 1 euro, quello di una manager donna 0,89: ecco quanto "pesano" i dati intangibili

Il valore dei nostri dati personali è 50 mila euro. Tutta la nostra vita, 40 anni di interazioni, foto, contatti possono valere un tesoro secondo le stime di InTribe. Questa cifra va moltiplicata per gli utenti del web, dove ogni giorno finiscono 85 milioni di foto solo sulle bacheche Facebook di Europa. In più, il profilo statico di un manager vale 1 euro, quello di una manager 0,89. Sono queste alcune informazioni emerse durante il convegno Asseprim di questa mattina, dal titolo Dati Metadati, Banche dati, L’oro nero del XXI secolo: «Se opportunamente raccolti, trattati e protetti i dati», ha spiegato Umberto Bellini presidente di Asseprim, «possono creare grandi opportunità di business, anche per le piccole e medie imprese, che tuttavia ancora non sono pienamente consapevoli del valore dei dati in loro possesso o con i quali lavorano».

Valore dati personali, tutta la nostra vita vale 50 mila euro

Di che cosa parliamo quando proviamo a calcolare il valore dei dati personali “regalati” al web durante la navigazione? Profili di utenti, indirizzi mail, dati, informazioni di carattere commerciale o tecnico legate all’azienda, ai cliente: è questa enorme quantità di big data il nuovo “oro nero” per tutti, piccole o grandi imprese e se ben sviluppati possono accrescere il valore di un’azienda. Ma sappiamo fare un buon uso dei dati? Li valorizziamo nel modo corretto per trarne i giusti vantaggi? Quali sono i parametri del nostro ordinamento giuridico per la raccolta e il trattamento dei dati? Come possiamo tutelarli? Conosciamo le agevolazioni fiscali connesse a questo valore intangibile? Su tutti questi temi sono intervenuti al convegno specialisti di diritto industriale, e delle proprietà intellettuale e di esperti di economia e del settore informatico.

Tre esempi di successo sono quelli di Itsright, la società che ha presentato la sua banca dati per la raccolta e la distribuzione dei compensi per i diritti connessi al diritto d’autore, derivante dall’utilizzazione di opere musicali e del suo valore sia per la gestione diretta del business, sia come oggetto di licenza. In seguito, si è presentata Teia Technologies, ha spiegato come è riuscita a creare un nuovo modello di business, analizzando le conversazioni e i dati partendo dall’individuo e dalla sua esperienza. Infine, Friendz ha parlato della creazione di una community per la realizzazione e la valorizzazione di opere fotografiche, nel contesto della raccolta/utilizzazione dei dati e delle fotografie per attività di awareness e vere e proprie campagne pubblicitarie.

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