Il pacchetto di sanzioni è già pronto, sul tavolo dell’Ue. La sua applicazione dipenderà solo dal verificarsi o meno dell’effettivo cessate il fuoco e dal piano di pace per la crisi in Ucraina.
A dichiararlo è il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy dopo la riunione degli ambasciatori dei 28: il piano può essere «rivisto in base alla situazione sul terreno. Siamo pronti a fare marcia indietro se tiene la tregua. Tuttavia il cessate il fuoco è un passo importante, ma solo un passo».
Qualora si decidesse di attuare il pacchetto senza modifiche, il piano andrebbe a colpire in particolare il settore dell’energia, coinvolgendo aziende con assets turnover di oltre un miliardo.
Stando a indiscrezioni, il testo vieterebbe l’acquisto di obbligazioni ed azioni emesse da parte di investitori europei dalle russe Rosneft, leader nel settore petrolifero russo, Transneft e Gazpromneft, quarto produttore di greggio nel Paese.A questo si aggiungerebbe anche un generale divieto di finanziamento.
Immediata la reazione del premier Dmitri Medvedev: «Le sanzioni economiche contro la Russia avranno conseguenze politiche e questo sarà più pericoloso che le restrizioni imposte sulle forniture. Le sanzioni sono sempre un’arma a doppio taglio: il primo a imporre sanzioni alla fine condanna se stesso a restrizioni, e cercando di danneggiare l’altro crea problemi a se stesso».
In particolare la Russia potrebbe decidere, a fronte delle sanzioni Ue, di chiudere il proprio spazio aereo.
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