Tutela della proprietà: Italia 40esima, fuori dai big

L’International Property Rights Index evidenzia i problemi del nostro Paese nel preservare settori importanti come agroalimentare, design e moda, preda della contraffazione internazionale

Italia ben lontana dalle più grandi economie del mondo in tema di proprietà intellettuale. Un problema? Sì, perché esiste una relazione diretta tra capacità di tutelare la proprietà, innovazione e crescita economica. È quanto viene evidenziato dall’International Property Rights Index 2014, studio realizzato dalla Property Rights Alliance e che verrà presentato oggi, martedì 28 ottobre, a Washington.

I LIMITI DELL’ITALIA. Il nostro Paese, come si spiega in un articolo del Corriere della Sera che anticipa l’indice, vede interi settori, come quelli dell’agroalimentare, del design e della moda, preda della contraffazione internazionale. Queste difficoltà nel proteggere i nostri marchi ci porta al 40esimo posto della classifica, a pari merito con Giordania e Costa Rica e con il punteggio di 6, inferiore di solo 0,1 punti rispetto al risultato ottenuto lo scorso anno (nel 2012 eravamo 47esimi, ma il “passo avanti” si è verificato solo per l’esclusione dall’indice di alcuni Paesi). L’Italia resta, così, molto indietro rispetto agli altri Paesi del G7 e ancor più staccata dagli Stati che guidano la classifica: Finlandia e Svezia.

L’IMPORTANZA DEI BREVETTI. «Le piccole e medie aziende sono il cuore dell’economia italiana e ogni giorno mettono sul mercato prodotti unici di grande qualità, apprezzati in tutto il mondo. È il Made in Italy”, spiega al Corriere Pietro Paganini, presidente di Competere.eu, il think thank liberale che ha curato lo studio per l’Italia “Ma le imprese”, aggiunge, “grandi e piccole che siano, così come le Università, continuano a non concentrarsi sufficientemente nella tutela delle proprie invenzioni. Purtroppo anche il sistema regolamentare resta debole. Le Autorità di regolamentazione si sono impegnate per ridurre la contraffazione e la pirateria online, insieme all’adozione di un insieme di prassi normative volte a favorire l’innovazione. Resta tuttavia ancora molto da fare, rispetto, per esempio, al Patent Unitary System introdotto dalla Ue per ridurre i costi di registrazione e facilitare l’innovazione”.

L’International Property Rights Index misura come viene tutelata la proprietà in 97 Paesi che rappresentano complessivamente più del 98% del Prodotto interno lordo mondiale e il 93% della popolazione.

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