Ai turchi piace il bitcoin: il 18% possiede criptovalute

Lontani italiani, tedeschi e statunitensi, fermi all’8%, e ancora più i britannici, con il loro 6%

Chi l’ha detto che quelli ricchi sono i Paesi più avanzati? Non sempre è così, e non solo dal punto di vista culturale o etico. Anche sotto l’aspetto tecnologico. La dimostrazione arriva dalla Turchia, uno Stato che negli ultimi anni ha dovuto affrontare non pochi problemi, fra cui quello pesantissimo della crisi della sua moneta. Eppure, i cittadini turchi sono apertissimi alle novità: secondo un sondaggio Ing del giugno 2018, il 18% di loro possiede bitcoin o altre criptovalute. Si tratta di gran lunga della percentuale più alta tra i Paesi esaminati. In seconda posizione c’è un altro popolo non certo economicamente forte, i romeni, con il 12%. Lontani italiani, tedeschi e statunitensi, fermi all’8%, e ancora più i britannici, con il loro 6%.Ma com’è la situazione delle criptovalute oggi? Dopo il picco dei prezzi all’inizio di quest’anno e il successivo crollo, l’andamento dei bitcoin è ora più o meno piatto. Se, dunque, chi ha comprato prima di ottobre 2017 è sostanzialmente in pari, chi ha investito in criptovalute tra novembre 2017 e gennaio 2018 deve fronteggiare perdite sostanziali.

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