Cessione di divisioni, riorganizzazione del business e, soprattutto, un taglio pari a 6.800 posti di lavoro su un totale di 198.700 dipendenti (numero aggiornato allo scorso marzo). Misure drastiche in Toshiba, che si trova a dover annunciare una ristrutturazione che va a toccare il business dei Tv, de Pc e degli elettrodomestici, dovuta alle previsioni di perdita annuale record da 550 miliardi di yen (circa 4,2 miliardi di euro) per l’esercizio che si chiuderà il prossimo marzo 2016.
Una crisi, quella della multinazionale giapponese, iniziata – o meglio, resa pubblica – lo scorso luglio quando venne alla luce lo scandalo contabile (bilanci truccati) che aveva portato alle dimissioni del presidente e di sette top manager. “Avverto una forte responsabilità, farò tutto il possibile per traghettare la compagnia verso acque sicure e recuperare la fiducia di tutti”, ha dichiarato l’attuale numero uno del gruppo Masashi Muromachi (foto in basso), mentre Toshiba ha annunciato che intenterà un’azione legale nei confronti dei vecchi dirigenti, inclusi gli ultimi due direttori finanziari.
Tra le misure che saranno messe in atto è prevista una forte riduzione dell’attività televisiva, in perdita: verrà venduto un impianto di produzione in Indonesia e sarà chiuso il centro di ricerca nella periferia di Tokyo. I tagli al personale riguarderanno anche la divisione lifestyle, corporate e quella dei chip. Nel piano di ristrutturazione è compresa la ricerca di acquirenti per la quota di maggioranza della sua attività sanitaria, che la società aveva precedentemente descritto come un importante fattore di crescita. Tra le altre misure di ristrutturazione, la trasformazione dell’unità dedicata ai personal computer: sarà trasformata in una società controllata e dovrà vendere soprattutto alle aziende piuttosto che ai consumatori. Toshiba focalizzerà il suo business due settori: semiconduttori ed energia.
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