Acquistare usato non è più una scelta di nicchia. È una nuova forma di consumo, sempre più diffusa tra i cittadini europei, che nel 2024 ha generato un mercato da 21,6 miliardi di euro grazie alla vendita online di prodotti di seconda mano, ricondizionati o con confezione aperta. Il dato arriva dal Second Chance Impact Report realizzato dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) per conto di Amazon.
La tendenza è chiara: due europei su tre hanno comprato almeno un prodotto usato su internet nell’ultimo anno, contribuendo a mantenere in circolazione oltre 740 milioni di articoli, tra capi d’abbigliamento, accessori, elettrodomestici, giochi e dispositivi digitali. E il trend non accenna a fermarsi: si prevede un’ulteriore crescita di 2 miliardi nel 2025, fino a raggiungere un valore complessivo di 23,8 miliardi di euro.
Giovani, sostenibilità e risparmio trainano il settore
Il boom del mercato dell’usato è alimentato da una miscela di fattori economici, ambientali e culturali. Da un lato, l’aumento del costo della vita spinge i consumatori a cercare alternative più accessibili. Dall’altro, cresce la consapevolezza ambientale e la volontà di ridurre gli sprechi. A questi elementi si aggiunge la crescente fiducia nelle piattaforme online, che rendono l’esperienza d’acquisto semplice, sicura e immediata.
In particolare, sono le nuove generazioni a guidare il cambiamento: l’85% degli under 34 nei cinque principali mercati europei (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Italia) acquista prodotti di seconda mano online, contro il 52% degli over 55. Un dato che segnala un cambio di paradigma profondo: oltre un terzo dei consumatori europei non ritiene più che nuovo sia sinonimo di migliore, privilegiando praticità, convenienza e sostenibilità.
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L’Italia cresce, ma resta indietro all’Europa
In questo scenario europeo, l’Italia mostra segnali positivi, ma resta indietro rispetto agli altri Paesi. Nel 2024, il mercato dell’usato online nel nostro Paese ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro, generando un valore aggiunto di 1,4 miliardi per l’economia nazionale. La previsione per il 2025 è di una leggera crescita, fino a 2,6 miliardi.
Ma se i numeri assoluti sono importanti, il confronto con altri mercati europei evidenzia un ritmo di crescita più lento. In parte il freno è legato alla compressione dei redditi reali, cresciuti in Italia solo dello 0,4% tra il 2019 e il 2024, contro il +3% registrato in Francia e Spagna. Inoltre, la conoscenza del mercato dell’usato e delle sue opportunità appare ancora limitata rispetto ad altri contesti.
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