Scontro tra Caprotti, un arbitrato deciderà il controllo su Esselunga

Due dei tre figli hanno reagito contro la decisione del fondatore Bernardo di riappropriarsi delle quote societarie a loro cedute. Si aprono ipotesi di cessione del gruppo

All’interno della famiglia Caprotti è in corso un vero e proprio scontro per il controllo di Esselunga in seguito alla decisione del fondatore Bernardo – che risale a febbraio 2011 – di riappropriarsi delle quote societarie cedute 15 anni fa in parti uguali ai figli di primo letto Giuseppe e Violetta e a Marina, avuta dalla seconda moglie. (Il padre aveva tenuto per sé l’8% con l’usufrutto su circa un terzo delle quote). Il passo indietro di Bernardo Caprotti è stato contestato da Giuseppe e Violetta che hanno reagito ricorrendo in arbitrato; a metà aprile si deciderà se l’appropriazione di quote societarie del patroni di Esselunga nei confronti dei figli rientra o no tra i poteri rimasti nelle sue mani. In ambienti finanziari circola l’ipotesi che la mossa del patroni di Esselunga possa presagire a una vendita del gruppo (6,3 miliardi il fatturato 2010). Gli acquirenti non mancano: l’americana Wal Mart e la spagnola Mercadona, ma anche Auchan sembra interessata.

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