Royal Mail, in vista 1.600 esuberi

Dopo la privatizzazione e la quotazione le Poste inglesi annunciano un programma di risparmi che minaccia i livelli occupazionali. A rischio quadri e servizi amministrativi

Dopo la privatizzazione e il debutto alla Borsa di Londra lo scorso ottobre, è arrivato il momento del “programma di risparmi”, ovvero dei tagli. Le Royal Mail, ovvero le Poste inglesi, hanno annunciato il taglio di 1.600 posti di lavoro (dei 150 mila dioendenti totali sparsi lungo tutto il Regno Unito). I tagli, che l’azienda sostiene non voler effettuare tramite licenziamenti (bensì non rimpiazzando le uscite volontarie e con spostamenti interni), interesseranno in particolare i quadri e i servizi amministrativi. Risparmiati, invece, i portalettere.

La riduzione degli effettivi dovrebbe garantire a Royal Mail risparmi da 60 milioni di euro l’anno a fronte di costi di ristrutturazione per circa 250 milioni in carico all’esercizio 2013/2014.

Non è la prima volta che per le Poste inglesi si parla di tagli, negli ultimi dieci anni, sono infatti quasi 50 mila i dipendenti che hanno lasciato l’azienda.

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