zPer fronteggiare il riarmo Ue, e rispondere positivamente alle richieste degli Usa di aumentare il Pil destinato alla difesa dal 2% al 5%, l’Italia pensa di attingere dal Pnrr, prorogandolo fino al 2026. In questo modo non graverà sul debito pubblico, che già è arrivato a livelli significativi.
“Sosteniamo l’esplorazione di ulteriori opzioni, tra cui l’utilizzo di fondi del settore privato e la possibilità di estendere il dispositivo per la ripresa e la resilienza oltre il 2026, per aumentare il margine di bilancio a disposizione degli Stati membri per rispondere all’esigenza di aumentare la spesa per la difesa”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
In alternativa, potrebbe entrare in gioco il Mes. L’Italia, infatti, è l’unico Paese che non ha ratificato il nuovo trattato relativo al Meccanismo europeo di stabilità. A dire di no è stata la Lega. “Dalla trasformazione in “salva banche” non avremmo nessun vantaggio perché le nostre banche godono di ottima salute – ha detto il leader politico, Matteo Salvini – Visto che si insiste a proporre questa modifica che la Lega non ratificherà mai, rispondiamo proponendo di liquidare la quota italiana per riprenderci i nostri quindici miliardi con cui potremmo abbassare le tasse, fare investimenti e aumentare le pensioni, lasciando liberi gli altri di fare quello che vogliono”.
Intanto, in occasione dell’ultima riunione dell’Eurogruppo, il dossier Mes è tornato sul tavolo e Giancarlo Giorgetti ha ribadito il pensiero secondo il quale “il Parlamento è sovrano e che non ci sono i numeri” per votare una ratifica. Comunque il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha voluto riconoscere il contributo italiano al dibattito, ma ha anche sollevato la questione dei rischi che si corrono se non si esce da questo stallo.
Riarmo Ue e Mes nel Libro bianco della Commissione europea
Oltre a essere il paracadute del Fondo europeo di risoluzione delle banche, il Mes potrebbe giocare un ruolo determinante nel piano di riarmo Ue, sempre che l’Italia lo accetti. Non a caso, viene menzionato nel Libro bianco sulla difesa europea, presentato il 19 marzo 2025 da Commissione e Alta rappresentante.
Viene specificato che “qualora la domanda da parte degli Stati membri di finanziamenti basati su prestiti sostenuti dal bilancio della Ue nell’ambito del programma Safe dovesse superare l’offerta, la Commissione europea continuerà a valutare strumenti innovativi, ad esempio in relazione al Meccanismo europeo di stabilità”.
Attraverso il Safe, la Commissione raccoglierà fino a 150 miliardi di euro sui mercati dei capitali, così da aiutare gli Stati membri dell’Unione a incrementare velocemente e in modo fattivo gli investimenti sulla difesa del Vecchio Continente. Secondo quanto previsto, i fondi saranno erogati, su richiesta, agli Stati membri interessati sulla base di piani nazionali. Gli esborsi verranno trattati come prestiti a lunga scadenza, a prezzi competitivi e strutturati in modo attrattivo, che dovranno essere rimborsati. Saranno sostenuti dal margine di manovra del bilancio dell’Unione europea.
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