L’Intelligenza Artificiale nel nostro Paese ha un ruolo sempre più determinante. Nella produttività delle aziende italiane, l’AI è presente nel 63% dei casi o lo sarà presto. Questo si traduce in un aumento di fatturato pari a 115 miliardi di euro. A dirlo è il Rapporto Minsait-TEHA.
Sono state coinvolte circa 280 realtà di grandi dimensioni, più di 250 addetti e oltre 15 settori produttivi per capire lo stato dell’arte rispetto a cinque aree di interesse: adozione, readiness, effetti su organizzazione e lavoro, opportunità e impatti, adeguamento normativo.
“L’adozione dell’IA da parte delle aziende italiane si riscontra in generale in una fase di curiosa sperimentazione, lavorando prevalentemente su innovazioni incrementali, piccole trasformazioni e miglioramenti graduali, mentre la trasformazione radicale di prodotti, modelli di business o processi core è ancora rara – ha affermato Erminio Polito, a.d. di Minsait in Italia – Questo approccio per piccoli passi è necessario e comprensibile ma non può essere la norma se le aziende Italiane vogliono giocare un ruolo da protagonista nell’economia dell’intelligenza artificiale”.
I progetti per il futuro
Si deve puntare sulla velocità e sull’innovazione, se si vuole diventare maggiormente competitivi attraverso il supporto dell’intelligenza artificiale, e “questo richiede leadership, capacità di visione, investimenti su dati, competenze e modelli organizzativi”, ha aggiunto Polito. Sei aziende su 10 hanno già adottato o intendono adottare l’IA. Il 38,2% ha avviato percorsi concreti e il 25,2% prevede farlo nel prossimo futuro. Un 35,4%. Però, che dichiara di non aver intenzione di usarla.
Grazie alle nuove tecnologie, inoltre, due terzi delle aziende ha riscontrato un miglioramento dell’efficienza operativa. Una su due ha riscontrato una carenza di competenze. Superato questo scoglio, la produttività delle aziende italiane attraverso l’AI ha registrato un aumento fra l’1% e il 5%.
Incrociando i dati con i fatturati delle aziende, si è riscontrato un incremento medio della produttività aggregata del 3,2% oggi e del 4,3% nell’arco di 18-24 mesi. Rispetto al fatturato italiano, pari a circa 3,6 trilioni di euro, si tratterebbe di un aumento di 115 miliardi. Il tempo guadagnato viene reinvestito soprattutto in formazione del personale, qualità dei prodotti e ricerca e sviluppo.
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