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Partite Iva e regime forfettario: ecco che cosa cambia con la Manovra

Restano invariate le aliquote, mentre tornano i vincoli per i dipendenti. Più restrizioni per chi ha un reddito da lavoro dipendente o da pensione

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La nuova legge di Bilancio ha introdotto alcune importanti novità per il regime forfettario. Innanzitutto, i titolari di partita Iva non potranno più scegliere la flat tax sulla libera professione quando incassano anche un reddito da lavoro dipendente o da pensione superiore a 30.000 euro lordi l’anno. Il divieto cade solo per le persone che hanno perso il lavoro non per loro volontà, come quelle che hanno chiuso un contratto di lavoro a tempo determinato senza ottenere un rinnovo. Inoltre, coloro che hanno sostenuto spese per un ammontare superiore a 20.000 euro lordi all’anno per dipendenti, collaboratori o personale assunto a progetto non potranno più utilizzare la tassa piatta. Quindi, in sostanza chi ha diversi dipendenti dovrà applicare il regime ordinario. Con la Manovra non cambiano, invece, le aliquote dell’imposta, che restano al 5% per le nuove attività e al 15% per chi già lavora. Rimangono invariati anche l’esenzione dall’obbligo di applicare Iva sulle fatture e le regole per il calcolo dell’imposta: la base imponbile resta l’ammontare dei ricavi o dei compensi incassati nell’anno, detratta la percentuale di spese forfettarie prevista per la specifica attività esercitata. Chi non rientra nei nuovi parametri previsti deve cambiare regime dal prossimo gennaio.

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