Ok dall’Europarlamento: lo Stato ha 30 giorni per saldare i conti

Approvata con larga maggioranza la direttiva contro il ritardo dei pagamenti nella pubblica amministrazione. All’Italia costerà 70 miliardi. Marcegaglia: “Un sostegno concreto alle imprese”

Anche i Parlamento europeo approva la direttiva contro il ritardo dei pagamenti nella pubblica amministrazione. Con 612 voti a favore, 12 contrari e 21 astenuti i parlamentari di Strasburgo hanno accolto a larghissima maggioranza la nuova normativa che pone un limite massimo di 30 giorni per il pagamento delle forniture alle aziende private fornitrici di beni e servizi agli enti pubblici (prorogabile 60 giorni per il settore sanitario o in casi eccezionali). Se le scadenze non saranno rispettate, gli interessi di mora che dovranno essere pagati saranno dell’8%. Per l’Italia, la nuova direttiva dovrebbe pesare per 70 miliardi di euro: a tanto ammontano, infatti, gli arretrati della pubblica amministrazione nei confronti dei fornitori.Il voto del Parlamento europeo è stato accolto con grande soddisfazione anche da Confindustria. “Si tratta di un deciso passo in avanti rispetto alla direttiva attualmente in vigore “ ha sottolineato il presidente Emma Marcegaglia. “L’accordo ratificato oggi dal Parlamento europeo costituisce un sostegno concreto alla competitività delle imprese – sottolinea la Marcegaglia – Queste, in particolare, e Pmi che potranno contare su un flusso di cassa sicuro e prevedibile, con ricadute positive sugli investimenti “.

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