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Ocse: pil 2015 a +0,6%. Ma servono altre riforme

Riviste al rialzo le previsioni, sprint nel 2016. Ma l’occupazione resta un problema

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Buone notizie una volta tanto dall’Ocse che rivede al rialzo le previsioni sul pil: +0,6% nel 2015, ovvero 0,4 punti percentuali più della precedente stima. Ancor più floride le prospettive per il prossimo anno +1,3 (+0,3%).

Per l’Eurozona la stima della crescita è dell’1,4% quest’anno e del 2% nel 2016, merito ovviamente dell’abbassamento del prezzo del greggio e degli effetti del quantitative easing.

«Il Piano Juncker fornisce un’importante opportunità per catalizzare l’investimento privato usando il supporto pubblico nell’ambito degli attuali vincoli di bilancio. Agendo insieme, i Paesi Ue possono avere un impatto maggiore sulla domanda e portare avanti progetti di investimento con rendimenti elevati», scrive l’Ocse, «le prospettive di crescita globale appaiono leggermente migliori, ma restano troppo basse per ristabilire e attivare il mercato del lavoro».

Ecco perché non bisogna fermarsi nel cammino delle riforme per aiutare la ripresa dell’occupazione, nota stonata (insieme con il debito). La previsione infatti è di un miglioramento di appena +0,1% per il 2015 e dello 0,4% l’anno prossimo. Il tasso di disoccupazione si attesterà al 12,3% nel 2015, contro il 12,4% del 2014. Nel 2016, scenderà in modo più sostenuto all’11,8%.

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