“Non c’è rischio default per la Sicilia”, 400 milioni alla Regione

La conferma del governo dopo il vertice Monti-Napolitano, si tratterebbe di “temporanea mancanza di liquidità” e non di problemi strutturali. Intanto la procura indaga sugli “sprechi” della Regione

In arrivo dal governo 400 milioni di euro alla Regione Sicilia; un finanziamento “già programmato” e non straordinario che servirà per risolvere una “temporanea mancanza di liquidità” dell’amministrazione regionale. Insomma, “nessun rischio default” fa sapere il governo al termine del vertice “urgente e improvviso” tra il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti che ha riguardato anche la la situazione contabile della Regione che, secondo Ivan Lo Bello, vice presidente nazionale di Confindustria, sarebbe sull’orlo della bancarotta. “Il problema non è strutturale ma di temporanea mancanza di liquidità ed è stato risolto con trasferimenti per 400 milioni di euro già programmati”, ha precisato il governo. Una precisazione doverosa anche per tranquillizzare i mercati in un momento di tensione finanziaria sul debito dell’Italia. “Il bilancio della Regione Sicilia – si precisa – è stato in attivo nel 2011 e nel 2010; i fabbisogni delle Regioni regionali non sono automaticamente garantiti dall’amministrazione centrale dello Stato. Inoltre la spending review prevede interventi di ottimizzazione per la spesa pubblica, per le Regioni a statuto speciale sono previsti interventi per complessivi 600 milioni già nel 2012”. I 400 milioni rientrerebbero quindi in finanziamenti già previsti.

Gli sprechi. Intanto, però, la Procura di Palermo indaga su come sono stati gestiti circa 20 miliardi di euro finanziati dall’Unione europea dal 2001 a oggi; una cifra che – sottolinea il quotidiano la Repubblica – è cinque volte superiore a quella ricevuta dall’intero Centro-Nord e che avrebbe potuto rilanciare l’economia dell’Isola.

Alcuni sprechi della Sicilia secondo il Giornale e la Repubblica

Finanziamento da 600 milioni – sarebbe stato utilizzato anche per ristrutturare un bar a Roccalumera (Messina) e la realizzazione di un presepe vivente ad Agire (Enna). L’Unione ha sospeso il trasferimento di denaro perché ha ritenuto “inesistente” il potenziale di attrazione turistica.– Macchinari sanitari pagati più del dovuto – Per un agiografo portatile, del costo medio di 156 mila euro, l’ospedale di Cannizzaro (Catania) ne ha pagati 240 mila. Una tac da 639 mila euro è costata, invece, 828 mila.– Superconsulenze – per salvare una pianta rara dei monti Iblei, la Zelkova, la Regione ha ipotizzato una maxi consulenza da 150 mila euro finanziata da Bruxelles, una spesa eccessiva ha fatto notare l’organo europeo.– 28 milioni di euro a quattro impiegati e cinque consiglieri di amministrazione – Il Maac, il consorzio che da 28 anni cerca di costruire il merca­to agro-alimentare di Catania. Fi­no a oggi è costato 28 milioni di eu­ro ( quattro impiegati e cinque con­siglieri di amministrazione).– Centomila euro l’anno, nessun risultato – Il presidente della Sicilia Pa­trimonio Immobiliare, guadagna 105.794 euro l’anno; la società è stata costituita nel 2006 per vendere palazzi dismessi della Regione ma, fino a oggi, non ha effettuato alcuna transazio­ne. – Il Parlamento più costoso – Per i deputati del Parlamento siciliano l’indennità­base ammonta a 5.101,68 euro net­ti, record italiano a cui vanno aggiunti i 3.500 euro di diaria. Poi altri 4.180 euro alla voce “spese sostenute per l’esercizio del mandato”, preben­de a collaboratori o portaborse.– Mantenimento orche – Due orche marine islandesi, comprate per duecento milioni di lire nel 1984 dalla Regione e destinate a un par­co ac­quatico da realizzare e mai re­alizzato sulla costa di Sciacca, sono rimaste in Islanda, mantenute con un assegno di sei milioni di lire al mese.

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