Mercato biciclette, una ruota che gira (meno)

Positiva la componentistica, in calo vendite e produzione, ma le flessione italiana è in linea con l’Europa e di gran lunga inferiore alle perdite del settore auto (-20%). I dati del primo studio Gfk Eurisko commissionato da Confindustria Ancma

In Italia si vendono e si producono meno biciclette ma il calo segnato dal settore delle due ruote a pedale è sicuramente più contenuto rispetto ad altri settori, come ad esempio quello dell’auto (-20% lo scorso anno). Segnali non proprio negativi, soprattutto perché in linea con l’Europa, ma anche perché il trend delle parti di biciclette registra, invece, il segno più. È quanto emerge dal primo rapporto completo dedicato al mercato della bici in Italia, commissionato da Confindustria Ancma all’istituto di ricerca GfK Eurisko

I DATI. Nel 2012 sono state vendute 1.606.014 biciclette pari a un calo dell’8,2% rispetto al 2011; segno meno anche per la produzione con un -9,8% (2.190.075 unità). Nel totale vendite a conquistare il primo posto sono le mountainbike (30%), seguite dalle trekking o city bike (32%), le bici da bambino (18%), i prodotti da corsa (7%), le classiche (10%), le elettriche (3%). In crescita le biciclette a pedalata assistita (+9,5%) mezzo a due ruote a motore che non necessita di omologazione, a patto che abbia una potenza massima di 250 Watt; il propulsore assiste il ciclista all’atto della pedalata e si interrompe quando la velocità supera i 25Km/h oppure quando smette di pedalare. Prendono piede anche le bici pieghevoli, seppure siano ancora numeri di nicchia (circa 20.000 pezzi anno). La possibilità di essere trasportate agevolmente come fossero bagagli sui treni ne favorisce la diffusione; diverse aziende, in proposito, stanno rinforzando la propria gamma anche con modelli a pedalata assistita pieghevoli.I canali di vendita per bici e after market sono tre: grande distribuzione organizzata (Gdo); grande distribuzione specializzata (Gds); dealer specializzati (Ds). In termini numerici, per quanto concerne le vendite, queste le percentuali: 30% Gdo, 30% Gds, 40% Ds. In termini di fatturato, il totale è così ripartito: 18% Gdo; 28% Gds; 54% Ds.L’analisi geografica pone il Nord Est al primo posto per le vendite, nonostante una popolazione inferiore in termini numerici rispetto ad altre zone. Da studi di settore emerge che tali regioni d’Italia sono anche quelle nelle quali l’utilizzo delle due ruote a pedale è molto diffuso. In particolare, svettano Veneto ed Emilia Romagna, che ospitano strutture e infrastrutture dedicate alla bicicletta in grado di sostenere l’acquisto e l’uso.

La situazione in Europa. Dati allineati di contrazione delle vendite si riscontrano in tutta Europa. Mediamente la contrazione è generalizzata sugli stessi valori anche nei paesi più ciclabili come Olanda, Germania, Francia e Inghilterra. Nonostante il calo delle vendite in Italia, il nostro Paese si conferma il maggiore player europeo in termini di assemblaggio di biciclette, insieme alla Germania. La crisi europea si riscontra nel volume delle nostre esportazioni che nel 2012 tocca – 8,5% con 1.261.705 articoli.Il quadro europeo delle biciclette assemblate illustra che quasi il 60% del venduto in Europa è montato proprio nel Vecchio Continente. Un dato unico al mondo. In tutti gli altri continenti la vendita di biciclette è al 95% di origine asiatica. Dal 1994 l’Europa della bicicletta utilizza a suo vantaggio i TDI, Trade Defence Instruments: nel pieno rispetto di una normativa comunitaria, permettono agli stati membri di difendersi dalle importazioni illegali, sovvenzionate, contrabbandate da paesi complici, offerte a prezzi di dumping.

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