La Cina è vicina… alle start up italiane

Grazie al Marco Polo Accelerator di H-Farm, Pechino sostiene le imprese innovative tricolori. Ecco i primi investimenti

La Cina è vicina… alle start up italiane. Grazie a Marco Polo Accelerator messo in piedi da H-Farm, Pechino potrà sostenere le imprese innovative tricolori. L’obiettivo è raccogliere 2 milioni di euro in Cina entro l’autunno per consentire ad almeno 10 start up di sfondare sul mercato asiatico. Fondamentale sarà la partnership con Qwos, un importante brand locale che lavora come intermediario per gli investimenti all’estero.

MARCO POLO ACCELERATOR (H-FARM): COME FUNZIONA

L’iniziativa fa parte del programma Italia Startup Visa, che mira ad attrarre in Italia investimenti stranieri sulle nostre imprese innovative. H-Farm ha ricevuto 200 candidature e ne ha selezione sei all’inizio. A loro sarà destinato un fondo di 200 mila euro, di cui 120 mila euro “cinesi” (al massimo due investitori) e 80 mila da H-Farm. I fondi copriranno vitto, alloggio, spazi di lavoro, sessioni di mentorship, workshop tematici e supporto da parte di partner tecnici. A ottobre, le start up si metteranno in mostra nella Demo Night a Pechino.

Tra le aziende selezionate ci sono Avanix, che produce dispositivi wereable per salute, benessere e sicurezza; Cryptolab, primo motore di ricerca sui dati crittografati ed Easyrain (pneumatici). E ancora Patamu, in grado di creare una prova d’autore valida in 172 Paesi. Pagita, invece, è una piattaforma mobile commercialeper acquisti ai distributori automatici. Infine, Teeser permette di creare gadget con il proprio smartphone: si tratta della prima “social commerce app”.

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