Manovra, pensioni e fisco i due capisaldi

Un riepilogo sulle misure principali del provvedimento approvato in Parlamento e del valore di 34,9 miliardi

Praticamente assenti le liberalizzazioni, rimandate – secondo quanto affermato da Mario Monti – a un nuovo pacchetto di riforme (la “fase due”), più limiti al denaro contante in chiave lotta all’evasione, qualche tentativo di risparmio in chiave ‘costi della politica’, ma soprattutto riforma pensioni e tasse. È su questi due ultimi punti che si fonda la manovra salva-Italia, compilata dai tecnici del governo e appena approvata con due voti di fiducia dal Parlamento. Del valore complessivo di 34,9 miliardi nel 2014, il pacchetto di misure richiederà sacrifici agli italiani ma, come sottolineato dal premier Mario Monti in occasione del suo intervento al Senato di giovedì 23 dicembre, sono “molto inferiori” a quello che “avremmo dovuto sopportare senza questa azione di contenimento” e permetteranno all’Italia di “affrontare a testa alta la gravissima crisi europea”. Attraverso un breve riepilogo redatto dall’agenzia Ansa, riprendiamo i punti principali di una manovra che nei prossimi giorni entrerà in vigore:

Capitolo pensioni. Buona parte del risparmio dello Stato arriverà da questa grande riforma (20 miliardi di euro a regime nel 2018). Introduce il metodo contributivo per tutti, anche per i parlamentari, e accelera l’equiparazione dell’età della pensione delle donne a quella degli uomini: dal 2018 sarà di 66 anni. Le pensioni di anzianità si raggiungeranno con almeno 42 anni di contributi, e a regime chi lascerà prima perderà il 2% del trattamento ogni anno. Cresceranno i contributi per gli autonomi, che arriveranno al 25% nel 2018, per garantire loro un assegno più pesante. Per le pensioni d’oro maxi-prelievo del 15% oltre i 200 mila euro. Nei prossimi due anni viene bloccata l’indicizzazione delle pensioni oltre la soglia dei 1.400 euro, cioè tre volte la minima. Tasse, l’Imu arriva prima. Viene anticipata al 2012 l’entrata in vigore dell’Imposta municipale unica, la vecchia Ici, in più ci sarà una rivalutazione monetaria delle rendite catastale che renderà più pesante questo tributo per tutti gli immobili. Ci sarà una esenzione di 200 euro per tutti, che aumenta di 50 euro per ogni figlio, fino a un massimo di 400 euro. Vengono anche tassate le auto di grossa cilindrata, le barche e gli aerei privati, con una imposta che calerà nel tempo e sarà compensata dall’incremento delle accise sul tabacco trinciato. Per quanto riguarda i capitali scudati (182 miliardi) sono soggetti a un’imposta di bollo speciale del 10 per mille negli anni 2012 e 13,5 per mille nel 2013, l’aliquota ordinaria è al 4 per mille. Il Fisco avrà un anno in più, fino al 31 dicembre 2013, per le attività di accertamento legate al recupero delle somme non riscosse con i condoni e le sanatorie previsti dalla legge finanziaria 2003. Una piccola patrimoniale sarà l’imposta di bollo su tutti i depositi titoli e non più solo sui conti correnti. I depositi bancari con meno di 5 mila euro non pagheranno più il bollo annuale di 34 euro; quelli delle società saliranno a 100 euro. Equitalia. In caso di beni espropriati dal Fisco causa debiti, sarà il venditore a vendere il bene pignorato o ipotecato e non più Equitalia. Questa riceverà l’intera somma e restituirà al contribuente la parte che eccede il debito. Inoltre le aziende in difficoltà a causa della crisi che sono in ritardo nel pagamento delle cartelle potranno ottenere una ulteriore proroga di 72 mesi. Infine slitta di un anno (a fine 2012) l’uscita di Equitalia dalla riscossione dei Comuni. Tagli a politica e P.a.. Le Camere con proprie delibere passeranno al metodo contributivo per le pensioni e taglieranno gli stipendi dei parlamentari. Le Province diverranno enti di secondo livello, ma solo alla loro scadenza naturale. Arriva un tetto agli stipendi dei manager delle società pubbliche non quotate e per quelli della pubblica amministrazione. Per questi ultimi però è possibile una deroga con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Nuovi tagli a Comuni e Regioni: queste potranno aumentare l’addizionale Irpef dallo 0,9 all’1,23%. Sviluppo. Le imprese potranno scaricare dall’Ires l’Irap sul costo del lavoro. In più c’è uno sconto Irap per le assunzioni a tempo indeterminato di donne e giovani under 30. Per favorire la ricapitalizzazione arriva l’Ace, cioè un regime fiscale favorevole ai capitali reinvestiti in azienda. Lotta a evasione. Scende da 2.500 a 1.000 la soglia dei pagamenti in contante. Anche la P.A. pagherà ‘cash’ solo le somme sotto questa soglia, comprese le pensioni. La commissione massima dovuta dai negozi alle banche per i pagamenti con carte di credito non potrà essere superiore all’1,5%. Mentire al fisco diventa un reato, tranne che per chi ‘sbaglià (errori in dichiarazione). Le banche dovranno comunicare all’anagrafe tributaria periodicamente i movimenti dei conti correnti.

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