Manovra, Passera: “Va migliorata, si rimetta in moto l’economia”

Al Meeting di Rimini di scena le proposte dal mondo delle imprese per rilanciare il Paese. L’ad di Intesa Sanpaolo chiede “più coraggio” per affrontare il debito e “un'unità d’intenti”

Sembra che si stia facendo di tutto per creare stagnazione: “tanta austerità, tanti tagli e poco investimento sul futuro”. È una strategia che non porta a risultati nel lungo periodo e trascina il Paese verso l’immobilismo. È l’opinione dell’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera che a Rimini, nel corso del suo intervento al Meeting di Comunione e Liberazione, ha chiesto provvedimenti alla manovra che possano rivitalizzare l’economia. Per il banchiere la manovra (in aula oggi al Senato) va “fortemente migliorata”: non basta ridurre il deficit in due anni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, occorrono misure in grado di “rimettere in moto l’economia” e misure di giustizia contro l’evasione fiscale.“L’unico obiettivo al momento sembra la riduzione del deficit serve più coraggio”, spiega Passera che è si dichiara disponibile a un sacrificio “una tantum”, ma solo “all’interno di un piano integrato”. Per l’ad di Intesa Sanpaolo la discussione sulla manovra ha offerto “buone idee e stimoli per la ripresa” che ora devono contribuire a un “progetto di crescita per il Paese”. Invece “la sensazione è di tutti contro tutti – continua – manca un’unità di intenti per affrontare in modo programmatico e coeso le difficoltà, e questo porta a immobilismo”. Al governo Passera chiede interventi più decisi contro gli evasori. “Dobbiamo lavorare sull’evasione fiscale, sapendo che le persone e imprese oneste si sentono letteralmente strangolate”, ha detto, chiedendo “una riforma fiscale a favore di lavoro, impresa e crescita”.Un’altra priorità emersa al Meeting di Rimini (in programam fino al 27 agosto) è lo snellimento della burocrazia che troppo spesso blocca gli investimenti. Su questo argomento interviene anche l’ad di Enel, Fulvio Conti: la proposta è un patto tra parti sociali per lo sviluppo (governo e parti sociali si incontreranno fra due settimane) con un impegno della politica a semplificare e delegificare. “Qualunque ente locale – spiega – può bloccare un investimento, il territorio va consultato e coinvolto, ma non può essere un alibi per bloccare tutto”, serve quindi recuperare il “senso del bene comune”. Mercato del lavoro. Tra le proposte per rilanciare la crescita del Paese c’è quella di Giuseppe Orsi, amministratore delegato di Finmeccanica. L’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro deve essere una priorità della politica, anche attraverso incentivi fiscali per gli imprenditori e crediti professionali per i più giovani che non trovano il lavoro desiderato. “Tutti vogliono il lavoro ideale – afferma Orsi – ma non possiamo permetterci una disoccupazione così elevata. Immagino un sistema di incentivi fiscali per gli imprenditori e di crediti ‘professionali’ per i giovani in modo da sostenere l’occupazione nelle aree dove la domanda delle imprese è superiore all’offerta”.

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