Manovra, dalle microtasse due miliardi nel 2020 e quattro nel 2021

Fra stretta sulle auto aziendali, plastic tax e nuovi paletti per le partite Iva, saranno molti i cittadini che dovranno mettere mano al portafoglio

Nella nuova legge di Bilancio è stato scongiurato il tanto temuto aumento dell’Iva e sono state evitate anche altre grandi tasse. Questo non significa, però, che il prossimo anno gli italiani non dovranno mettere mano al portafoglio. Quella del 2019-2020 sarà ricordata come la manovra delle microtasse. Innanzitutto, è stata approvata una stretta sulle auto aziendali inquinanti, con aumenti compresi fra il 30 e il 100%. In questo modo, nelle casse dello Stato entreranno 332,6 milioni nel 2020, che saliranno a 387,4 milioni nel 2021 e a 378,8 milioni nel 2022. Ma le cattive notizie per i titolari di partita Iva non finiscono qui: ci sarà anche una stretta sul forfait al 15% per i redditi inferiori ai 65 mila euro, che varrà 894 milioni nel 2021 e 568 milioni nel 2022. L’intervento più pesante è costituito dal divieto di cumulo per chi ha altri redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30mila euro, che porterà a un gettito di 593,8 milioni nel 2021 e di 350 milioni nel 2022.

La nuova plastic tax, che colpirà le industrie che lavorano nel settore, alleggerirà i cittadini di circa un miliardo nel 2020, che raddoppieranno a oltre due miliardi nel 2021. La tassa sulle bevande zuccherate prevede incassi per 233,8 milioni, mentre dalle accise sui tabacchi (88,4 milioni) e dall’imposta su cartine e filtri delle sigarette (30,6) arriveranno quasi 120 milioni. La Web tax dovrebbe fruttare 51,3 milioni. Un’altra fonte di entrate per lo Stato arriverà dalla robusta stretta alle detrazioni fiscali, che saranno ridotte (o del tutto cancellate) per i redditi più alti.

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