L’economia mondiale declassa l’Italia, 49esima per competitività

Svizzera e Italia, due Paesi geograficamente vicini ma praticamente agli antipodi se si parla di competitività globale. Se Berna, infatti, si mantiene ormai da anni al vertice dell’indice di competitività globale stilato dal World Economic Forum – organizzazione che raggruppa le maggiori imprese e multinazionali mondiali – Roma resta a fatica nella Top 50 (su 148); tra 2012 e 2013 l’Italia ha perso sette posizioni passando dal 42esimo al 49esimo posto, subito dopo Barbados e Lituania e davanti al Kazakhstan. La classifica completaL’indice del World Economic Forum si basa su una media ponderata di punteggi attribuiti a diversi fattori suddivisi in 12 categorie tra cui istituzioni e infrastrutture, salute e istruzione superiore, efficienza del mercato di beni e servizi, efficienza del mercato del lavoro, sviluppo del mercato finanziario, tecnologia e l’innovazione. Le cause del “declassamento” dell’Italia sono da ricercare, secondo il rapporto del World Economic Forum, nella “mancanza di direzione politica lo scorso anno, che ha aumentato l’incertezza a carico delle imprese e indebolito la competitività del paese”. I voti peggiori per l’Italia sono assegnati al sistema istituzionale, giudiziario e fiscale, alla trasparenza amministrativa, al debito pubblico, al mercato del lavoro e alle regole sugli investimenti dall’estero e accesso al credito.

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