La divisione difesa di Iveco Group interessa a Leonardo che ha fatto un’offerta più bassa rispetto a Knds NV e Czechoslovak. Si tratta circa 1,6 miliardi di euro inclusi i debiti e potrebbe, in ogni caso, essere accettata vista la pressione politica affinché rimanga in Italia. per Iveco la soluzione più agevole, vista la pressione politica per mantenere l’unità sotto controllo nazionale.
L’azienda ha presentato la propria offerta con il partner della joint venture Rheinmetall e, comunque, si è avvicinata al prezzo previsto. Adesso si attende la decisione della famiglia Agnelli che controlla Iveco attraverso Exor. Al momento non sono usciti né commenti né indiscrezioni. Leonardo è l’unica italiana in gara e il Governo rappresenta il maggiore azionista.
Come può incidere il golden power
L’Esecutivo può avere voce in capitolo sull’acquisizione della divisione difesa di Iveco da parte di Leonardo o qualsiasi altra azienda attraverso lo strumento del golden power. Ecco allora che la vittoria da parte dei concorrenti stranieri diventa ancora più improbabile e di difficile realizzazione. Roberto Cingolani, a.d. di Leonardo, lo scorso mese aveva già espresso il desiderio di presentare un’offerta “equa” attraverso l’alleanza con la tedesca Rheinmetall. Nonostante ciò, secondo alcune indiscrezioni, la società non ha mostrato grande entusiasmo per l’asset, preferendo investimenti in ambito tecnologico-difensivo, pur sapendo del proprio vantaggio competitivo in quanto attore domestico.
Knds, sotto il controllo del Governo francese e della famiglia tedesca Wegmann, non ha fatto mistero di essere interessata all’unità di Iveco. Tuttavia la parte tedesca della società sarebbe contraria all’acquisizione. Il timore è che possa mettere in secondo piano le attività esistenti e distogliere l’attenzione da una possibile Ipo.
C’è però un fatto che potrebbe fare gola a Iveco e convincere il Governo Meloni. Knds è già presente in Italia con attività nella produzione di munizioni. CSG, conglomerato bellico sotto la guida dal miliardario ceco Michal Strnad, ha portato avanti una strategia fortemente acquisitiva per sfruttare l’aumento globale della spesa per la difesa. Alla fine dello scorso anno ha acquistato un’unità di Vista Outdoor, comprendente marchi come Remington e Federal, per oltre 2 miliardi di dollari.
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