Italia, bug informatici ed elezioni: la lotteria degli scontrini non s’ha da fare

Rinviata la rivoluzione fiscale che avrebbe portato premi ai consumatori e ridotto il sommerso nel Paese

Premi in palio ogni mese – probabilmente viaggi di lusso nel nostro Paese – e più controlli all’economia sommersa. Sembrava la panacea fiscale di cui l’Italia aveva bisogno, ma anche questa volta la rivoluzione dovrà aspettare. Non si sa quanto. Stiamo parlando della lotteria degli scontrini, che sarebbe dovuta partire il prossimo gennaio 2018: avrebbe spinto i cittadini a richiedere la ricevuta fiscale a ogni acquisto, che l’esercente non sempre rilascia, con la speranza di un’estrazione vincente.

Cosa è successo? Sicuramente c’è un problema informatico di non facile risoluzione: la Sogei, la società del ministero dell’Economia che gestisce l’informatica della Pubblica amministrazione e che si sarebbe occupata anche della lotteria, sta attraversando il caos dello spesometro: pare che, come riportato dal Corriere della Sera, sarebbe stato possibile consultare tutte le fatture telematiche inviate al Fisco e addirittura modificarne i dati. Un problema che rischiava di investire anche la neonata lotteria. Ma c’è chi è convinto che il rinvio sia dovuto anche alle prossime elezioni: la norma non avrebbe fatto felici molti commercianti, costretti a non perdere nemmeno la più piccola ricevuta e, magari, a doversi pagare l’attrezzatura per rendere possibile la lotteria. Senza contare, si scrive sul Corriere, che la trasmissione massiccia dei dati relativi agli acquisti, anche senza buchi come nel caso dello spesometro, avrebbe prestato il fianco alle accuse di un Grande fratello fiscale. Tutto troppo rischioso, soprattutto in vista del voto in primavera.

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