“Il nostro è un Paese che ripartirà solo se rilanceremo il turismo alla grande”. Pochi giorni fa, presentando le prime cinque arcate restaurate del Colosseo, Diego Della Valle ha centrato il punto: è il turismo il vero volano per l’economia dell’Italia. Non ce ne voglia la moda, uno dei settori più amati e imitati all’estero, ma i numeri presentati dall’Osservatorio nazionale del Turismo parlano chiaro: la spesa turistica totale in Italia durante lo scorso anno è stata di circa 96 miliardi di euro, pari al 10% dei consumi finali interni. Considerando che 1000 euro di consumo turistico generano 727 euro di ricchezza prodotta, ne consegue che il turismo produce ben 70 miliardi di ricchezza l’anno contro i 25 miliardi della moda.
Il problema è che non tutte le regioni d’Italia viaggiano alla stessa velocità. Come evidenziato dall’Ansa, che sintetizza il rapporto dell’Osservatorio, il 60% della spesa turistica proveniente dall’estero è raccolta da solo quattro regioni italiane (Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana), mentre gli introiti del Mezzogiorno, zona dalle enorme potenzialità turistiche, contribuiscono solo per circa il 13%. Ecco alcuni punti emersi dall’Osservatorio nazionale del Turismo:
ITALIA STABILE NEL RANKING MONDIALE – La dinamica del turismo internazionale dell’Italia è complessivamente positiva sia in termini di arrivi che di entrate. Il Belpaese, rimasto sostanzialmente stabile nel ranking mondiale, nel 2013 si è attestato su una crescita del 3%, sia in termini di arrivi che di entrate. Le previsioni di crescita degli arrivi internazionali nel mondo per il 2014 sono comprese tra +4% e +4,5%. Leggermente al di sotto la destinazione Europa nel suo complesso, compresa tra +3% e +4%.
GERMANIA, USA E FRANCIA PADRONI DEL INCOMING – Seppure in crescita rilevante, è ancora modesto il contributo, in termini assoluti, della spesa proveniente dai Paesi Bric (al netto di quello russo che balza all’ottavo posto nella top ten). I mercati più importanti per il turismo incoming dell’Italia, sia in termini di generazione di flussi che di entrate valutarie, sono Germania, Stati Uniti e Francia.
DIMINUISCONO GLI ITALIANI – Nell’ultimo anno, le presenze complessive generate dagli italiani sono diminuite (-7,5% rispetto al 2012), a fronte di una tenuta della domanda estera. Attualmente, il turismo straniero genera il 49% dei pernottamenti, quota che nel tempo si è accresciuta a detrimento di quella italiana. C
OCCUPAZIONE – I dati relativi all’occupazione nelle imprese di alloggio, ristorazione e servizi turistici, evidenziano un saldo positivo per il secondo trimestre 2014 e, nelle previsioni del prossimo quinquennio, mostrano la migliore performance a confronto con i principali settori dei servizi e dell’industria. Anche la dinamica della nati-mortalità delle imprese ha chiuso il 2013 con un saldo positivo (+2% circa), mentre per il totale delle imprese italiane la dinamica si è mostrata stabile.
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