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Giappone, il sisma c’è anche nell’economia: produzione -15,3%

Il terremoto e lo tsunami hanno piegato la produzione industriale che registra la fase più acuta della peggiore recessione dopo la Seconda guerra mondiale. Crollano i settori di auto e trasporti. Rivista al ribasso anche la crescita del Pil e la banca centrale mantiene i tassi d’interesse allo 0-0,1%

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L’onda d’urto dello tsunami si riflette anche sull’economia giapponese: la produzione industriale ha segnato un crollo record del 15,3%, superiore anche alle stime degli analisti che oscillavano nella forchetta di -10,8%/11,4%. I dati, relativi a marzo e diffusi da poche ore, registrato un risultato peggiore anche del -8,6% di febbraio 2009, momento della fase più acuta della recessione dopo la Seconda guerra mondiale in scia alla crisi globale. Diversi settori hanno segnato pesanti cali: il comparto relativo ai trasporti è crollato del 46,4% in scia alla carenza di componenti, contribuendo alla metà del tonfo totale. I macchinari generici hanno ceduto il 14,4%, mentre l’11,4% il settore chimico. Pesante anche il crollo della produzione di auto che regista un -57,3% rispetto all’anno precedente. La produzione domestica ha segnato crolli record per tutti i big del settore: -62,7% per Toyota a 129.491 unità, -62,9% per Honda a 34.754 unità e -52,4% per Nissan a 47.590 unità. Il tonfo della produzione industriale nipponica è stato definito “un forte shock” dal ministro dell’Economia, Kaoru Yosano, secondo cui è necessario accelerare gli sforzi per la ripresa. E proprio in quest’ottica la Bank of Japan, che ha tagliato le sue previsioni sul 2011 portandole allo 0,6% rispetto al precedente 1,6%, ha deciso di tenere fermi i tassi d’interesse allo 0-0,1%, confermando il piano di acquisto di asset a vario titolo per complessivi 40.000 miliardi di yen (circa 330 miliardi di euro) allo scopo di aumentare la liquidità sui mercati. Nel corso della riunione, il vicegovernatore Kiyohiko Nishimura ha proposto di rialzare a 45.000 miliardi di yen il programma, trovando l’opposizione degli altri 8 componenti del board, incluso in governatore Masaaki Shirakawa. La BoJ, conclude una nota, ha definito i dettagli dello schema di prestiti di emergenza da 1.000 miliardi di yen a sostegno delle banche e istituzioni finanziarie del nordest del Giappone, colpite dal sisma/tsunami dell’11 marzo scorso.

Credits Images:

Il governatore della Bank of Japan, Masaaki Shirakawa