Furti in negozio, in due anni andati in fumo quasi 93 miliardi

In Italia una differenza inventariale dell’1,01%. Tra le categorie più prese di mira, cibo, prodotti di bellezza, tecnologia e accessori moda

I furti in negozio costano 92,98 miliardi di euro, pari al 6% del pil italiano. È questo il valore globale della merce scomparsa dagli scaffali negli ultimi due anni, stando ai dati diffusi dall’edizione 2015 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, promosso da Checkpoint Systems e condotto da The Smart Cube che ha messo in evidenza le differenze inventariali nel mondo. Complessivamente, nei 24 Paesi presi in esame, le perdite rappresentano l’1,23% delle vendite retail. Da un’analisi continentale, la maglia nera va all’America Latina che ha registrato la percentuale più alta di differenze inventariali, (1,55%). Al secondo posto il Nord America (1,27%), poi Asia-Pacifico (1,17%) ed Europa (1,05%). Per quanto riguarda invece i singoli stati, quello dove si ruba di più è il Messico (1,68%) seguito da Olanda (1,48%) e Finlandia (1,38%). Norvegia (0,75%), Svizzera (0,76%) e Francia (0,81%) sono invece le più virtuose.

L’Italia, ottava in questa singolare hit parade, registra l’1,01% del fatturato pari a 2,95 miliardi (lo 0,2% del pil) di perdite per gli esercenti. Nello specifico, nel nostro Paese quasi il 70% della differenza inventariale è dovuto ai furti, di cui il 45% da parte dei clienti, il 23% dei dipendenti. Vengono poi gli errori amministrativi, (19%) e dalle frodi dei fornitori (13%). I prodotti maggiormente trafugati sono quelli piccoli e facili da rivendere, ma tra le categorie più colpite figura l’alimentare, la moda, la bellezza e la tecnologia.

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