Flat tax, l’Italia seduce super ricchi e top manager

Triplicate in quattro anni le adesioni al regime agevolato per i nuovi residenti: in crescita miliardari, vip e dirigenti di multinazionali

Flat tax, l’Italia seduce super ricchi e top manager© Shutterstock

L’Italia seduce i super ricchi stranieri. Non solo per le sue mete turistiche da cartolina, ma per una misura fiscale che sta attirando miliardari, vip e top manager pronti a spostare la residenza nel nostro Paese: la Flat tax per i nuovi residenti.

A fotografare il fenomeno, riassunto in un articolo di Affari e Finanza de la Repubblica, è la Relazione sul Rendiconto generale dello Stato redatta dalla Corte dei Conti, che racconta un trend crescente. Dal 2020 al 2023, le adesioni – tra contribuenti e familiari – sono triplicate, passando da 549 a 1.495, e con esse è aumentato anche il gettito per l’Erario: da 43,9 milioni di euro a 117,7 milioni, per un totale di 315,4 milioni di euro incassati attraverso 3.983 contribuenti.

Come funziona la Flat tax per i nuovi residenti

Il principio del regime fiscale è semplice: chi trasferisce la residenza in Italia può optare per il pagamento di un importo fisso annuale sui redditi prodotti all’estero, indipendentemente dall’ammontare. Fino all’agosto 2023, l’importo era pari a 100 mila euro, ma oggi è raddoppiato a 200 mila euro. Una somma che resta comunque irrisoria per chi genera guadagni a sei o sette zeri fuori dai confini italiani.

La misura ha attratto in particolare sportivi professionisti – da cui il soprannome “Norma CR7”, in riferimento al calciatore Cristiano Ronaldo, che ha giocato nelle stagioni passate per la Juventus – ma anche dirigenti internazionali, imprenditori e celebrità, interessati a una gestione fiscale semplificata e vantaggiosa.

Un pacchetto di vantaggi che piace ai top manager

Come spiega ad Affari & Finanza Antonio Martino, co-responsabile del settore Private Clients di Dla Piper, il regime è pensato per attrarre gli High Net Worth Individuals (Hnwi), offrendo oltre alla flat tax anche esenzioni su successioni e donazioni per i beni detenuti all’estero, esonero dal pagamento di Ivie e Ivafe, e la dispensa dagli obblighi di monitoraggio fiscale sulle attività estere. Il tutto con una significativa riduzione della burocrazia.

Competizione fiscale internazionale

Nonostante il dato italiano, la concorrenza internazionale è agguerrita. Grecia e Portogallo offrono regimi simili, anche se Lisbona ha parzialmente ritirato le esenzioni totali di cui godevano i pensionati stranieri. Ma la chiusura del regime favorevole nel Regno Unito potrebbe rimescolare le carte: molti facoltosi che puntavano Oltremanica potrebbero ora rivolgersi proprio all’Italia.

Il raddoppio dell’imposta annuale potrebbe teoricamente ridurre l’attrattività della misura. Eppure, le prime indicazioni mostrano una tenuta del numero di adesioni, confermando che per i super ricchi il costo resta competitivo e il fascino dell’Italia, anche fiscale, è più vivo che mai.

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