Europa, la bilancia commerciale è in surplus. Colpa dell’evasione

Il paradosso è dovuto alla certificazione di false importazioni per pagare meno imposte

La situazione economica dell’Europa non è certamente delle più rosee. A complicare ulteriormente le cose ora ci si mette anche il surplus commerciale che l’Unione Europea avrebbe con se stessa. A dirlo i dati prodotti periodicamente dall’Eurostat. Secondo Bloomberg, questo fittizio avanzo commerciale è presente fin dal 1993 e, negli anni, è cresciuto sempre più, arrivando all’incredibile record di 307 miliardi di euro. Com’è possibile? La cifra è troppo alta per pensare a errori contabili e amministrativi o per poter essere giustificata con le insolvenze dovute a bancarotta. Due prestigiosi istituti di ricerca economici tedeschi, l’Ifo di Monaco e l’IfW di Kiel, hanno fatto delle indagini, ipotizzando che la responsabile principale di questa situazione sia l’evasione fiscale, soprattutto quella dell’Iva. Occorre sapere, infatti, che le norme comunitarie prevedono che le importazioni da altri Paesi Ue siano esenti da Iva: è moto probabile, dunque, che moltissime aziende registrino come “esportazioni” operazioni che avvengono in realtà sul mercato interno.

A sostegno della tesi dei ricercatori tedeschi ci sono due prove. La prima è che gli scostamenti più significativi riguardano nazioni, come Regno Unito, Olanda, Lussemburgo e Cipro, che vantano un settore finanziario molto sviluppato: un settore facilmente soggetto ad anomalie statistiche. La seconda è che il surplus è alto anche nei Paesi con un’aliquota Iva particolarmente elevata e dove, dunque, gli operatori spesso ricorrono alla certificazione di false importazioni per pagare meno imposte. Secondo i calcoli degli istituti di ricerca, solo nel 2018 l’evasione dell’Iva tramite il “trucco delle false importazioni” avrebbe sottratto alle casse del tesoro oltre 60 milioni di euro.

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