Equitalia, in 14 anni riscosso solo il 7,7% di 894 miliardi

Del totale, il 50% non sarebbe più riscuotibile, mentre altri 60 miliardi sono considerati “lavorabili”. Da qui, la proposta di rivedere le regole di rateazioni

Non è dei migliori il bilancio stilato dall’a.d. di Equitalia Benedetto Mineo, durante un’audizione in commissione Finanze al Senato: dal 2000 a oggi Equitalia è riuscita a riscuotere il 7,7% dei 894 miliardi di euro di carico di riscossione, per un totale di 60 miliardi. E se, nel prossimo futuro, sono riscuotibili altri 60 miliardi, più del 50% del totale non lo è più. Degli 894 miliardi, infatti, il 22,6% era errato (pertanto si è proceduto allo sgravio), un altro 27% è rappresentato da contribuenti falliti, deceduti o nullatenenti, mentre il 3% dei casi sono carichi sospesi in attesa di verifiche da parte dell’Ente. Tuttavia Mineo sottolinea la “certificazione di qualità” di Equitalia, che “garantisce una media annua di riscossione di 8 miliardi di euro”, contro i 2,9 miliardi dei precedenti concessionari privati. “Esiste potenziale bacino di oltre 20 miliardi di euro che potrebbe essere rimesso in rateizzazione”, continua Mineo. L’idea è di rivedere le regole di rateazioni, per ammettere quei contribuenti che non hanno pagato due rate e che non potevano avvalersi dei benefici del decreto Fare. “Potrebbe rivelarsi opportuna una ulteriore riflessione sulla possibilità di consentire, anche a chi è decaduto dalla rateazione secondo le vecchie regole, di ottenere in via eccezionale un’altra possibilità di dilazionare il debito”, conferma Mineo.

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