Effetto Manovra: “Pressione fiscale al 43,8% nel 2012 e consumi in calo”

Le previsioni del governo, inserite nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, confermano il pareggio di bilancio per il 2013, ma con un aumento delle tasse e tagli alle agevolazioni fiscali per 20 miliardi. L’annuncio: “Entro il 2012 la riforma fiscale”

Il pareggio di bilancio nel 2013 è confermato. Secondo le stime contenute nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza presentata dal governo, le due manovra economiche adottate nel corso dell’estate sono sufficienti a raggiungere l’obiettivo fissato con l’Unione europea. In particolare il deficit quest’anno si attesterà al 3,9% del Pil, per poi calare all’1,6% nel 2012 e allo 0,1% nel 2013. Come annunciato nel corso della definizione della manovra, per raggiungere il pareggio di bilancio saranno apportati tagli alle agevolazioni fiscali. In particolare, spiega la nota del Def, i tagli sono così suddivisi: 4 miliardi nel 2012; 16 miliardi nel 2013 fino a raggiungere i 20 miliardi previsti nel 2014. I tagli, almeno nelle previsioni, riguarderanno anche i ministeri e saranno definiti con un apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) entro il prossimo 25 settembre. “Ciascun ministero – si legge nella nota – potrà proporre la rimodulazione delle riduzioni previste dal decreto rimanendo comunque escluse le spese destinate al finanziamento del Fondo per il funzionamento delle università, alla ricerca e all’istruzione scolastica, il Fondo unico per lo spettacolo e le risorse per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali. È ulteriormente esclusa la quota del Fondo per le aree sottoutilizzate destinata alla programmazione regionale”. Capitolo tasse e riforma fiscale. Per quest’anno, la pressione fiscale – sintetizza il Def – si attesterà al 42,7% del Pil per poi salire al 43,8% nel 2012 e al 43,9% nel 2013 per poi scendere di poco nel 2014 (43,7%). Annunciata, inoltre, l’intenzione del Governo di metter mano alla riforma fiscale e assistenziale entro il 2012. Altrimenti, ricorda la nota, “è prevista una clausola di salvaguardia che prevede, in caso di mancata riforma, la riduzione dei vigenti regimi di riduzione fiscale e assistenziale per un importo pari a 20 miliardi dal 2014”. Effetti sulla crescita e sui consumi. Se da un lato la manovra appena vara era necessaria per rassicurare i mercati sui titoli di Stato italiani dall’altro, sottolinea la nota di aggiornamento del Def, “può produrre effetti non positivi sul livello di attività economica nel breve periodo”. La nota, però, aggiunge, che “con il passare del tepmo” gli effetti positivi sulla crescita “si faranno via via sempre più consistenti. Occorre tener presente che il pacchetto fiscale prevede misure a favore della crescita suscettibili di un impatto positivo sul potenziale dell’economia italiana”. Prima, però, dal ministero dell’Economia e delle Finanze si attende un rallentamento nei consumi delle famiglie, anche perché “la dinamica del mercato del lavoro nel medio termine potrebbe rappresentare un fattore di rischio per le decisioni di spesa” degli italiani.

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