Dalle banche sempre meno credito alle imprese

I dati della Banca d’Italia evidenziano un nuovo calo nella concessione dei prestiti, non solo alle aziende ma anche alle famiglie. Gli istituti di credito investono più in titoli di Stato

Sempre meno prestiti alle imprese in favore dell’acquisto di titoli di Stato; le banche chiudono i rubinetti alle aziende per colmare il disimpegno degli investitori esteri. È quanto registrato dalla Banca d’Italia nel suo rapporto appena diffuso sui bilanci bancari, riferiti al mese di giugno. I prestiti alle imprese, che già a maggio avevano chiuso con il segno ‘meno’, peggiorano ulteriormente registrando un calo dell’1,5% (-0,4% rispetto tra maggio e giugno), diminuiscono anche i mutui alle famiglie che, pur rimanendo in territorio positivo, segnano un +0,8% contro l’1,3% del mese precedente. A giugno crescono i depositi del settore privato, +2,9% su base annua, in aumento anche la raccolta obbligazionaria a +12,5%, con un +11,4 rispetto a maggio; aumentano, pero, anche le sofferenze, in crescita del 15,8% e con le nuove norme sul capitale che impongono criteri più rigidi nella concessione del credito. I dati negativi sul Pil e sulla produzione industriale evidenziano che ‘il cavallo dell’economia non beve’. Gli istituti di credito, più che esporsi nei confronti delle imprese, aumentano l’esposizione con i Titoli di Stato, anche grazie ai tassi più appetibili e la liquidità a basso costo concessa dalla Bce (a luglio ha toccato quota 283 miliardi per il sistema del credito italiano).

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