Dal Motor Show segnali di ottimismo per il mercato dell’auto

Si chiude un anno che ha riportato le vendite ai livelli del 1979; le elezioni in primavera un’occasione per instillare fiducia nei consumatori e, di conseguenza, dare ossigeno al mercato con un +10-11% di immatricolazioni

Segnali di ottimismo (finalmente) per il mercato italiano delle quattro ruote: se il 2012, che stiamo per lasciarci alle spalle, sarà ricordato come uno dei peggiori per il settore dell’auto, il nuovo anno potrebbe portare timidi segnali di ripresa. È questa la previsione di Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor GL events, presentata in occasione della conferenza stampa di apertura del 37esimo Motor Show di Bologna (in programma dal 5 al 9 dicembre). Il 2013 potrebbe infatti restituire ossigeno al mercato, che potrebbe tradursi in 1.500.000 immatricolazioni (+10,7% in più rispetto al 2012); una previsione che, tuttavia, è legata al verificarsi di determinate ipotesi. Quagliano ha ipotizzato, infatti, che, se dalle elezioni di primavera scaturirà una situazione in grado di rassicurare, non solo i mercati finanziari, ma anche i consumatori si potrà determinare “un moderato recupero di fiducia, che dovrebbe consentire una modesta ripresa delle vendite di auto”.

2012 ANNUS HORRIBILIS. Secondo i dati del centro studi, il mercato dell’auto ha subito un calo molto più forte di quello dell’economia reale; a fine 2012 il mercato delle quattro ruote ritornerà sui livelli del 1979, mentre la produzione industriale scenderà ai livelli della seconda metà degli anni ‘80. Rispetto ai dati ante-crisi il calo del mercato dell’auto sarà del 44% e quello della produzione industriale sarà del 22%; il differenziale negativo di ben 22 punti dipende soprattutto dalla caduta della fiducia dei consumatori, caduta che è stata innescata a metà 2011 dagli attacchi dei mercati finanziari al debito sovrano italiano, dal pericolo di default dell’economia e dall’adozione di una politica economica severa e recessiva. In particolare per il mercato dell’auto la caduta della fiducia, ha indotto molti potenziali acquirenti a rinunciare a sostituire le loro auto, non tanto per mancanza di risorse, quanto per la scelta di risparmiarle in vista di un futuro che si presentava estremamente incerto.

INVERSIONE DI MARCIA. La caduta della fiducia si è però arrestata nel luglio scorso grazie all’allontanarsi del pericolo di default del Paese per i successi ottenuti nel placare le ansie dei mercati finanziari e dei paesi “virtuosi” dell’area euro. Se la situazione non dovesse nuovamente peggiorare e, anzi, se dopo le elezioni di primavera si delineasse una ripresa della fiducia, sostiene il centro studi Promotor GL events, anche il mercato dell’auto potrebbe trarne qualche limitato beneficio quantificabile in un recupero del 10-11% sulle immatricolazioni del 2012. Tuttavia, perché si delinei un vero e consistente recupero per le vendite di auto, non sarà sufficiente un miglioramento del ‘morale’ dei consumatori, ma occorrerà – secondo Quagliano – una ripresa dell’economia.

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