Crisi con la Russia? Uno spreco di birra

Le tensioni con Mosca mettono in pericolo il mercato del luppolo: Heineken e Carslberg in ansia per il secondo semestre 2014

Il blocco delle importazioni dei prodotti europei da parte della Russia rischia di mettere in crisi un mercato molto fiorente a Mosca e dintorni: quello della birra.

Lo raccontano i dati di vendita di due colossi del settore, Carslberg e Heineken. I danesi – che nel Paese totalizzano circa un terzo del fatturato totale – hanno lanciato un “profit warning”: «A causa dei recenti macro-eventi la fiducia dei consumatori e l’outlook per alcune economie nei paesi dell’Est europeo, stanno diventando difficili e incerti in modo crescente – si legge in un comunicato – riteniamo che il settore della birra peggiorerà ulteriormente nel secondo semestre».

Nel secondo trimestre del 2014 gli utili del gruppo sono intanto saliti a 2,21 miliardi di corone (circa 300 milioni di euro) dai 2,07 miliardi di corone dello stesso periodo di un anno fa, ma ci si attende un calo medio-alto per la seconda parte dell’anno.

In salita anche gli utili semestrali dei rivali di Heineken (631 milioni di euro, +14%) che ha però una presenza minore a quella di Carslberg (37%) sul mercato tutto. «Le prospettive economiche restano in chiaro scuro e ci attendiamo un rallentamento della crescita di fattuirato e utili nella seconda metà dell’anno», la previsione dell’a.d. Jean-Francois van Boxmeer.

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