Gli Stati Uniti dovrebbero iniziare a preoccuparsi. Fra cinque anni, infatti, non saranno più il secondo leader dell’economia globale. La medaglia d’argento andrà a un altro Paese: l’India. A dirlo una rielaborazione di Bloomberg sui dati del Fondo monetario, secondo cui nel prossimo quinquennio lo scenario mondiale cambierà moltissimo. Oggi, la crescita mondiale è in mano alla Cina per il 32,7%, a tutte le altre economie associate fra di loro per il 14,1%, agli Usa per il 13,8% e all’India per il 13,5%. Fra cinque anni, invece, Pechino scenderà al 28,3%, le altre economie associate saliranno al 21,5%, l’India arriverà al 15,5% e l’America precipiterà al 9,2%. Il tonfo maggiore, però, sarà quello della Gran Bretagna: a causa della Brexit, finirà al 13esimo posto, fuori dalla top ten. Buone notizie anche per la Russia, che grazie alla stagnazione giapponese salirà al quinto posto fra i fautori dell’espansione globale, per il Brasile, che conquisterà l’11esimo posto, e per la Germania, che rimarrà stabile al settimo. Anche Turchia, Messico, Pakistan e Arabia Saudita vedranno crescere il loro peso. Spagna, Polonia, Canada e Vietnam, invece, usciranno dai primi 20. Complessivamente, il 90% delle economie osservate rallenterà. Del resto, già per quest’anno il Fondo monetario internazionale ha tagliato del 3% la crescita globale.
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