Coronavirus mette in ginocchio il turismo italiano: 50 mila viaggi cancellati

Il 52% degli annullamenti ha riguardato spostamenti in Asia. Il 44% delle agenzie del nostro Paese ha ricevuto anche richieste per cambiare meta

L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dall’emergenza Coronavirus e non solo sul piano sanitario. Anche il settore turistico sta facendo la conta dei danni. Da quando è scoppiato l’allarme, ben 50 mila viaggiatori hanno annullato un viaggio già prenotato e altre decine di migliaia di persone hanno cancellato preventivi e pre-richieste. A scattare una fotografia aggiornata della situazione è un’indagine di Assoviaggi Confesercenti su un campione rappresentativo delle agenzie di viaggio italiane, da cui emerge che quasi il 50% degli operatori turistici tricolore ha subito cancellazioni. La maggior parte delle revoche ha riguardato prenotazioni per le zone a rischio: il 20,3% per la Cina e il 32% per il resto dell’Asia. Il 22% degli annullamenti ha interessato, invece, spostamenti in Europa (compresa la stessa Italia) e il 26% verso altre destinazioni, fra cui America e Asia. Molte agenzie hanno dovuto restituire parte o tutta la somma versata dai viaggiatori mancati: nel 48% dei casi la spesa per le pratiche di rimborso è stata inferiore ai 1.000 euro, nel 37% ha oscillato tra i 1.000 e i 5.000 e nel restante 15% ha superato i 5.000 euro.

Oltre alle cancellazioni, ci sono stati anche cambiamenti di meta a causa del Coronavirus: il 44% delle agenzie ha dovuto riprogrammare i viaggi su altre mete, ovviamente con un dispendio di lavoro e risorse. Purtroppo, il futuro non sembra promettere nulla di buono per il turismo italiano: quasi il 72% delle agenzie ha ricevuto disdette per preventivi già formulati e l’87% sta ricevendo meno richieste rispetto allo scorso anno. “Raccogliendo le istanze delle imprese in questo momento di crisi, chiediamo al Governo mirati e tempestivi provvedimenti per contenere gli effetti negativi sul settore: dagli sgravi contributivi e fiscali – il 46% delle risposte emerse – al posticipo delle scadenze relativamente alle imposte nazionali e locali (il 37%), all’attivazione degli ammortizzatori sociali (il 12%)” ha dichiarato all’Agi Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi.

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