Fra i comuni italiani, quello che investe di più è Milano, specialmente sul fronte trasporti. Distantissima, invece, Roma. A dirlo sono i bilanci e i preventivi delle città italiane, secondo cui il capoluogo lombardo quest’anno ha messo in conto di spendere 2,41 miliardi (-3,1% rispetto alle previsioni 2017), cioè 1.786 euro ad abitante: 11 volte tanto il dato capitolino. Il comune romano, infatti, ha calcolato per il 2018 una spesa da 467,5 milioni di euro, ossia 163 euro ad abitante (-15% rispetto al preventivo dello scorso anno). Come mai questa differenza abissale? Non si può ignorare che Roma debba fare i conti con un territorio molto più vasto, una spesa corrente rigida, diversi buchi nella riscossione e una difficoltà amministrativa a programmare e realizzare nuove opere: il bilancio riesce a malapena a coprire i 4,7 miliardi che servono ogni anno per la gestione ordinaria, così per gli investimenti resta davvero poco.
Milano spende più delle altre città per quasi tutte le principali missioni, cioè per i diversi settori di attività cui vengono destinate le risorse. Non solo trasporti, ma anche territorio e ambiente (che contempla anche la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti), sviluppo economico e welfare locale.
Forte anche la spesa di Firenze: quest’anno, i preventivi volano a 629 milioni, contro i 270 dell’anno scorso. Un’impennata eccezionale, dovuta all’investimento nella tranvia: nel 2019 le cose torneranno normali. In ogni caso, il capoluogo toscano detiene il primato nel settore beni culturali e in quello giovani e sport.
A Torino, invece, gli investimenti sono bassi, anche a causa dei soldi spesi negli scorsi anni nelle trasformazioni urbane e nelle Olimpiadi invernali.
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