Colaninno: “Bene Marchionne, i diritti vengono dopo il dovere”

Il presidente di Alitalia e Piaggio elogia l’operato dell’ad Fiat, tra l’accordo con Chrysler e la difficile situazione italiana. “Dobbiamo abituarci a lavorare di più, dobbiamo cominciare a pensare che gli altri sono meglio di noi”

Ha investito in Alitalia contribuendo a salvare la compagnia di bandiera italiana e probabilmente si rende conto delle difficoltà che sta attraversando l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, nel cercare di risollevare il Lingotto. Forse per questo motivo questa mattina Roberto Colaninno ha voluto schierarsi al fianco di Marchionne sottolineandone i meriti nella gestione del gruppo automobilistico torinese. “Credo che stia facendo un’operazione straordinaria per i suoi azionisti – ha affermato Colaninno intervenendo al rapporto Censis a Milano – Marchionne ha colto l’opportunità straordinaria di Chrysler e sta gestendo una operazione molto difficile”. Per Colaninno, che ha commentato anche l’ipotesi di un’uscita di Fiat dall’Italia, c’è bisogno che gli italiani si abituino a “lavorare di più, i diritti vengono dopo il dovere, dobbiamo cominciare a pensare che gli altri sono meglio di noi”.

La polemica AlitaliaNel corso del suo intervento il numero uno di Alitalia ha voluto anche replicare alle voci secondo cui l’operazione per il salvataggio era stata fatta “dai soliti furbetti del quartierino o perché erano amici di Berlusconi”. “Berlusconi – sottolinea Colaninno – l’ho visto quattro volte in sei mesi e non mi ha mai chiesto né favori, né niente. Ho investito in Alitalia perché era in una certa condizione, tutti potevano farlo, è il mio mestiere fatto di curiosità e l’ho fatto anche per una certa etica personale”.

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