Catasto, stop alla riforma: rischio aumento tasse

Capezzone aveva parlato di stime «agghiaccianti» sui nuovi valori. Bloccato anche il provvedimento sui giochi

Doppio stop alla riforma del fisco. Nonostante gli annunci, non vedranno la luce il provvedimento sul nuovo catasto e quello sui giochi. A fermare il provvedimento che mirava a rivoluzionare il sistema di tassazione degli immobili passando dai vani ai metri quadri sono state le stime sugli aumenti: «agghiaccianti» per il presidente della Commissione finanze della Camera, Daniele Capezzone. La questione dei giochi invece è tutta politica, dovuta al mancato accordo con gli enti locali sulla riserva statale della regolazione del settore.

CARCERE ED EVASIONE. Si ritorna a parlare di carcere per gli evasori fiscali, dopo l’accordo di inizio anno sul tetto al 3% del reddito dichiarato. Il nuovo testo dovrebbe prevedere la non punibilità per i reati di omesso versamento delle ritenute fiscali, dell’Iva e l’indebita compensazione, se prima dell’apertura del dibattimento l’evasore salda il suo debito con il Fisco.

Anche la dichiarazione infedele e l’omessa dichiarazione non saranno punibili penalmente se il debito tributario sarà saldato. Ma in quest’ultimo caso, il ravvedimento dovrà avvenire prima che il reo abbia avuto formale conoscenza di accessi, ispezioni e verifiche.

SOCIETA’. Grossa novità invece per la società che hanno sede in più Paesi per le quali scatterà «la non punibilità a seguito di accesso al regime di adempimento degli oneri documentali». Chi insomma darà libero accesso alle carte, non sarà perseguito. Si apre così un nuovo capitolo nella lotta al «transfer pricing», cioè lo scambio di servizi e prodotti tra imprese che fanno parte di uno stesso gruppo per eludere il fisco. Una pratica contro cui lottano i tribunali che perseguono Google, Apple e altre multinazinali.

Da ultimo, oggi si cercherà anche la soluzione alla vicenda dei 1.200 dirigenti del Fisco dichiarati illegittimi dalla Consulta. O si andrà verso l’aumento delle cosiddette «posizioni organizzative speciali» dove piazzare gli ex dirigenti declassati a funzionari. Contemporaneamente l’Agenzia dovrebbe valutare un dimezzamento delle posizioni dirigenziali, portando il rapporto dirigenti/dipendenti da 1 a 40 a 1 a 80.

I tecnici di Palazzo Chigi puntano invece all’introduzione di due nuove qualifiche: quadri e professional. I primi con compiti organizzativi e i secondi sarebbero invece caratterizzati da elevate competenze certificate anche dall’appartenenza a ordini professionali (avvocati, commercialisti, ingegneri).

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