Nel 2024 Carrefour ha inserito l’Italia tra i mercati non strategici, aprendo così la porta a una possibile uscita dal Paese. Le prime indiscrezioni, emerse su Repubblica a inizio luglio, parlavano di una crescente difficoltà del colosso della grande distribuzione nel rendere profittevoli le proprie attività italiane, con perdite per 93,5 milioni di euro nel 2024, dopo i 129 milioni del 2023 e i 115 del 2022.
Da allora, nuove informazioni diffuse da Bloomberg e Corriere della Sera hanno confermato che il gruppo francese avrebbe affidato a Rothschild & Co. un mandato per sondare il mercato, alla ricerca di potenziali acquirenti per le sue attività italiane, che comprendono circa 1.200 punti vendita (di cui 980 in franchising) e 18 mila dipendenti tra diretti e indiretti.
Carrefour non ha confermato ufficialmente l’intenzione di lasciare il mercato italiano, ma ha ammesso le difficoltà legate al contesto competitivo e macroeconomico. Nel comunicato con cui ha annunciato 175 esuberi nella sede centrale di Milano, l’azienda ha citato “la complessità delle condizioni del mercato italiano”, caratterizzato da una concorrenza “intensa e frammentata”, calo del potere d’acquisto e pressioni sui margini dovute a costi energetici, logistici e tassi di interesse in aumento.
Cessione in blocco o per aree
Secondo quanto riportato dal Corriere, l’opzione preferita sarebbe una cessione in blocco a un solo operatore, ma non si esclude una vendita a pezzi, suddivisa per aree geografiche o per tipologia di punto vendita – tra negozi di prossimità, supermercati e ipermercati. Un’operazione che si preannuncia complessa, ma che potrebbe attirare l’interesse di vari player del settore.
Tra i nomi che circolano, c’è quello dello spagnolo Mercadona, anche se al momento non è presente in Italia, e quello di Lidl, attivo da tempo sul territorio, insieme ad altri gruppi come Esselunga, Conad, VéGé, Selex e Aldi.
Per Carrefour un mercato sempre più competitivo
Nel quinquennio 2019-2023 il gruppo francese ha accumulato perdite per 874 milioni di euro in Italia, mentre i ricavi sono scesi da 3,9 a 3,7 miliardi. Eppure, lo scorso anno il nostro Paese è diventato il quinto mercato per dimensione del fatturato, dietro a Francia, Brasile, Spagna e Belgio.
A penalizzare le performance, secondo il report dell’Area Studi Mediobanca, è stata la maggiore competitività dei discount, che hanno registrato una crescita del fatturato del +9,2% nel 2023, superiore a quella dei supermercati tradizionali (+7,3%), ma con margini più elevati.
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