Caro affitti e chiusura negozi, a rischio 150 mila attività

La denuncia della Cgia di Mestre che calcola come, causa Imu, negozianti e laboratori artigiani abbiano registrato aumenti medi d’imposta pari al 75%

Crescita esponenziale di aumenti per i canoni di affitto di negozi e botteghe negli ultimi dieci anni; tra il 2001 e il 2011 tutte le località hanno registrato aumenti a due cifre, ma in città come Bari si è toccata anche la soglia del 90%. A denunciare il fenomeno la Cgia di Mestre che sottolinea la portata di questo fenomeno: “In Italia –evidenzia il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – noi stimiamo che almeno due negozi commerciali/botteghe artigiane su tre siano in affitto. E’ vero che in questi ultimi due-tre anni c’è stato una leggero calo del prezzo degli affitti, tuttavia se sommiamo gli aumenti avvenuti negli ultimi 10 anni dei canoni di locazione, delle tasse locali e delle utenze il peso dei costi fissi a carico dei piccoli negozianti e degli artigiani è diventato insopportabile”. Ecco che quindi “con la crisi che non accenna a venir meno, il costante calo dei consumi e la concorrenza sempre più dilagante della grande distribuzione, non è da escludere che almeno 150 mila piccole aziende commerciali e artigianali saranno costrette a chiudere i battenti entro la fine di quest’anno”. Secondo l’associazione a “consolidare” la situazione di difficoltà che stanno vivendo le micro imprese del commercio e dell’artigianato ci sono i dati Istat: tra il 2005 ed il 2011 l’indice delle vendite del commercio fisso al dettaglio è diminuito del -4,7%, mentre le vendite della grande distribuzione sono aumentate del +6,6%”. Per la Cgia di Mestre c’è un ulteriore problema che, secondo l’associazione, aumenterà il carico: “Con l’avvento dell’Imu – ha sottolineato Bortolussi – i proprietari di negozi e di laboratori artigiani hanno subito, rispetto l’anno scorso, aumenti medi di imposta del 75%. Pertanto, è molto probabile che in sede di rinnovo dei contratti di locazione i proprietari di questi immobili si rivarranno sui conduttori, chiedendo un forte ritocco all’insù degli affitti”. Sempre dando uno sguardo ai dati riportati dall’indagine della Cgia si scopre che in termini di canoni medi a mq Venezia è la piazza più cara, seguita da Roma, Milano.

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