Bussa l’aumento dell’Iva

Sempre più probabile lo scatto previsto a partire dal primo di luglio. Non dovrebbe essere applicato linearmente. Critico il presidente di Confcommercio

L’aumento dell’aliquota iva dal 21 al 22% bussa alla porta. Sempre più numerose le voci che confermano che lo scatto scatterà dal 1° luglio, anche se non linearmente ovvero non su tutti i beni al momento soggetti all’iva 21%. “Sarebbe il de profundis dei consumi” incalza Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Questo ulteriore incremento si tradurrà infatti in un calo ulteriore della domanda, dei consumi e quindi in “ulteriore aumento della chiusura degli esercizi”. Le preoccupazioni sono avvalorate dai dati della confederazione che confermano che ad aprile si è arrivati a una flessione del 3,9% su base annua e che per la prima volta anche la spesa per i servizi telefonici, fino a ora uno dei pochi baluardi di tenuta della spesa, hanno subito una contrazione anche se leggera.

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