Brandy, auto, ma non solo: la risposta della Cina ai dazi Ue

Brandy, auto, ma non solo: la risposta della Cina ai dazi Ue© Sutterstock

Continuano le tensioni economiche tra Cina ed Europa nell’ambito della loro concorrenza internazionale, scaturite soprattutto dopo la diffusione esponenziale delle auto elettriche asiatiche nel Vecchio Continente. In vista delle tasse sulle e-car prodotte in Cina che l’Unione Europea vuole approvare e far entrare in vigore entro il 30 ottobre 2024, Pechino ha reagito in maniera immediata introducendo nuovi dazi dal 30,6% al 39% su prodotti europei come il brandy e i distillati, aggiungendo tra l’altro l’obbligo di deposito cauzionale alla dogana a partire da questo venerdì.

Ma il governo cinese ipotizza anche ulteriori provvedimenti analoghi rispetto ad articoli come la carne di maiale e i formaggi, oltre che sulle importazioni di auto di grossa cilindrata. Se la mossa sugli alcolici sembra orientata a colpire in particolare la Francia – le esportazioni transalpine di Cognac e prodotti simili ammontano a circa 1,7 miliardi – quella sulle supercar sarebbe indirizzata principalmente alla Germania.

“Abbiamo fatto una seria indagine che riguarda i rischi di sovrapproduzione in alcuni settori. Abbiamo adottato decisioni appropriate e molto proporzionate, non c’è motivo di reagire con rappresaglie”, ha dichiarato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. Di fronte a queste dinamiche, nell’ambito di un panorama globale dalle incertezze economiche e dalle tensioni geopolitiche, le Borse non hanno reagito bene, mentre la strategia di Pechino preoccupa i settori industriali europei e specialmente quello dell’automotive, già in difficoltà da tempo.

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