Marco Polo oggi partirebbe da Mortara

Dall’autunno il comune di Mortara, in provincia di Pavia, diventerà il centro degli scambi con l’Oriente: dall'interporto partiranno tre treni merci a settimana per il Sichuan. Nel 2020 saranno 20

Marco Polo oggi non sarebbe più veneziano, ma pavese. Anzi, per la precisione di Mortara, il comune in provincia di Pavia destinato a diventare il centro degli scambi con la Cina. Dall’interporto della stazione locale partiranno due treni a settimana per il Sichan entro l’autunno. Nel 2018 saranno tre coppie in andata e ritorno, nel 2020 dovrebbero arrivare a quota 20 convogli a settimana. Altro che la sonnacchiosa vita dei pendolari di queste parti, che si vedranno stravolgere la vita dei nuovi maxi-treni della moderna Via della Sera.

A MORTARA (PAVIA) NASCE L’HUB DELLE MERCI CINESI

Mortara diventerà così l’ultimo approdo del progetto da 140 miliardi di dollari messo in piedi dal governo di Pechino per collegare la CIna con il resto del mondo. Fino alla Lomellina, abbastanza vicina ai grandi corridoi Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam e alle direttrici autostradali italiane. Proprio l’intermodalità tra ferro e gomma è il segreto del successo dell’Interporto, nato nel 2009 con un’investimento da 87 milioni da parte della Fondazione Banca del monte di Pavia. Qui passano già 50 mila container all’anno e tra i consiglieri di amministrazione c’è quel mister Wang che ha fatto arrabbiare tutti da queste parti per aver comprato e portato al fallimento (per un milione di euro) il Pavia Calcio. Dietro l’operazione c’è anche il colosso Changjiu Logistics, 20 miliardi di valore sulla borsa di Shangai, 35 centri di spedizioni in tutto il mondo e una flotta di 6 mila camion: se l’affare funzionerà, si proseguirà la linea fino a Pechino e Shanghai.

La prima coppia di treni arriverà direttamente da Chengdu, il capoluogo della provincia del Sichuan, laa nuova area individuata dal governo del presidente Xi Jinping per lo sviluppo. Serviranno 18 giorni per coprire tutta la tratta, tagliando di un terzo i tempi di percorrenza delle navi che ne impiegano oggi 60. Sui convogli potranno viaggiare cibi, vino, mobili, abbigliamento e componenti per auto passando per Kazakistan, Russia, Bielorussia fino alla Polonia. Da lì dritti a Mortara per il passaggio su gomma. «Per noi l’arrivo degli investitori cinesi è una manna dal cielo» dice Davide Muzio, amministratore delegato del terminal di Mortara spa, alla Stampa, «hanno trovato qui le condizioni ideali per investire in un polo di eccellenza già ben avviato. Grazie a loro possiamo triplicare le aree per la logistica e i servizi e in pochi anni vorremmo salire fino a 10 coppie di treni a settimana. La sfida dei prossimi mesi è raccogliere merci con il meglio delle produzioni made in Italy e rendere ogni singolo viaggio concorrenziale con il prezzo delle navi e sempre a pieno carico»

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