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Disney+ non basta: arriva Star

Nel 2021 il lancio di un nuovo servizio svod, destinato a un target più adulto

Disney+ non basta. Disney ha infatti annunciato per il prossimo anno il lancio di una nuova offerta internazionale direct-to-consumer, Star. La piattaforma offrirà programmi di intrattenimento prodotti dai vari brand Disney, tra cui Abc Studios, Fox Television, Fx e 20th Century Studios; il servizio avrà un target più adulto e non conterrà contenuti di terze parti, come accade invece con Hulu, che resta a questo punto “confinato” al mercato statunitense, toccando nel terzo trimestre dell’anno quota 35,5 milioni di abbonati (+27% sull’anno). L’annuncio è stato fatto dal Ceo di Disney, Bob Chapek, in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre del colosso media (al 27 giugno 2020), che ha visto ricavi in flessione del 42% a 11,77 miliardi di dollari e perdite per 5 miliardi per la maggior parte dovute al segmento Parchi tematici, chiusi da aprile fino a giugno per effetto della pandemia: il settore ha generato perdite per 1,96 miliardi e ricavi per 983 milioni, per una flessione dell’85%. The Walt Disney Group ha superato la soglia dei 100 milioni di abbonati a livello mondiale, di cui 60,5 milioni di Disney+ e 8,5 milioni di Espn+. Il settore Direct-to-Consumer & International ha registrato ricavi per 3,97 miliardi di dollari (+2%) e un reddito operativo in perdita per 706 milioni (meglio della previsione degli analisti, che stimavano una perdita pari al miliardo). Leggera flessione per l’area Media Networks: ricavi a 2%, a 6,56 miliardi di dollari e reddito operativo in crescita del 48% a 3,15 miliardi di dollari. Si dimezzano invece i ricavi del settore Studio Entertainment, che si fermano a quota 1,78 miliardi di dollari (55%).

Credits Images:

Bob Chapek, Ceo di Disney (©Disney)