Agcom sanziona Tre, un’offerta “per sempre” non può cambiare

Multa da 232 mila euro per l’operatore di telecomunicazioni, che potrà ricorrere al Tar contro la decisione del Garante

Se un’offerta è “per sempre” non può essere cambiata, e la società non ha diritto a chiedere più soldi neanche a fronte di un miglioramento dell’offerta. È quanto deciso dal Garante delle Comunicazioni, chiamato a valutare il comportamento della società Tre che, nel suo pacchetto All-in-Medium, aveva venduto ai propri clienti 240 minuti di traffico voce, 240 sms nazionali e un giga di traffico dati in cambio di 6 euro al mese, precisando che le condizioni sarebbero rimaste valide “per sempre”. Qualche mese fa, però, sono stati chiesti ai clienti 2 euro in più a fronte di un aumento del traffico dati a 2 giga. I clienti toccati dall’operazione sono in tutto 221 mila.

LA RISPOSTA DI TRE. Per l’operatore di telecomunicazioni la società Tre spiega che quel “per sempre” era un claim, come uno slogan pubblicitario. E in ogni caso la validità giuridica dell’offerta era legata a determinate quantità di chiamate, sms e Internet. Al migliorare di queste quantità, un aumento dei prezzi era giustificato. Ma il Garante non ha accettato queste spiegazioni: cambiare un’offerta “per sempre” significa infrangere gli obblighi di buona fede, lealtà e correttezza verso i clienti. La Tre, come riporta la Repubblica, ha tenuto aperta a lungo la porta che avrebbe permesso ai clienti di abbandonare l’offerta senza costi per l’uscita. Il Garante, però, ha obiettato che il diritto di recedere è stato limitato a causa degli sms informativi mai arrivati ad alcuni clienti e dall’impossibilità di accedere al sito da computer (era possibile solo via tablet o smartphone) per recedere dall’offerta. Il Garante ha sanzionato per 232 mila euro Tre, che ora potrà ricorrere al Tar.

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