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Attualità

Manager italiani ottimisti: l’A.I. un importante strumento di leadership

I dirigenti delle aziende a più rapida crescita sono i maggiori sostenitori dell’adozione dell’Artificial Intelligence in azienda. Questo, però, non vuol dire lasciare spazio alle macchine… Ecco perché

Esiste una stretta correlazione tra l’adozione dell’Artificial Intelligence in azienda, la crescita del business e l’atteggiamento dei leader verso l’A.I.. È quanto emerge da una ricerca condotta da KRC Research per Microsoft su un campione di 800 business leader negli Stati Uniti e in Europa (tra cui un centinaio anche in Italia). Lo studio, intitolato Business leaders in the age of AI, pone l’accento anche sull’Italia, Paese che si contraddistingue per una visione particolarmente ottimistica rispetto al potenziale di crescita offerto dall’intelligenza artificiale, considerata come un importante strumento di leadership.

Più Artificial Intelligence = più umanità

Non solo le aziende che registrano un tasso di crescita a doppia cifra sono più del doppio inclini a utilizzare l’A.I. rispetto a quelle a crescita più lenta, ma emerge anche una differenza sostanziale sul fronte della leadership. È nelle aziende in rapida crescita che i leader non solo utilizzano più Intelligenza Artificiale, ma sentono maggior senso di urgenza rispetto all’adozione dell’A.I. nell’immediato futuro, non unicamente come strumento di efficienza, ma anche per trainare la crescita del business. Quindi è consigliabile lasciare spazio esclusivamente all’intelligenza artificiale? Non proprio. Può sembrare un paradosso, ma la ricerca restituisce anche un’interessante proporzione: più A.I., più umanità. merge infatti che più verrà utilizzata l’intelligenza artificiale, più i business leader potranno investire tempo nel motivare e ispirare le proprie risorse. È questo appare vero sia a livello globale, sia nel quadro italiano. In particolare, sgravati dall’operatività di alcune funzioni grazie all’AI, i leader italiani dedicherebbero maggior tempo in primis alla motivazione dei dipendenti (31%) e in seconda battuta ai processi decisionali (27%) e all’elaborazione delle informazioni (25%).

Intelligenza artificiale ed etica

Un altro interessante esito della ricerca Microsoft riguarda anche il tanto dibattuto binomio tra A.I. ed etica: le aziende che sono più avanti nel proprio percorso di adozione dell’AI e che hanno maggiori aspettative di crescita, sono anche le più inclini a comprendere che i business leader hanno obblighi relativi all’uso responsabile dell’A.I.. In Italia è ben il 64% delle aziende in rapida crescita a ritenere che un approccio etico sia un imperativo di leadership (vs il 49% delle aziende in crescita lenta).

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Image by Manuchi from Pixabay