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Grande ritorno di Van Gogh a Roma

La mostra al Vittoriano di Roma illustra la straordinaria carriera del maestro olandese seguendo un percorso innovativo che analizza, per la prima volta, le due inclinazioni contraddittorie di Van Gogh: l’amore per la campagna e il legame con la città

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Dopo oltre venti anni di assenza Van Gogh torna a Roma con una mostra innovativa che analizza, per la prima volta, l’universo interiore del genio olandese e il suo rapporto con i due contrapposti mondi tra i quali la sua arte oscillava, la campagna e la città.Cornice dell’evento Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo – Città moderna, nella capitale da oggi fino al 6 febbraio 2011, il Complesso del Vittoriano.Oltre settanta capolavori tra dipinti, acquarelli e opere su carta del maestro olandese, che ritraggono da una parte l’amore di Van Gogh per la campagna, come ambiente fisso e immutabile, adatto ad esprimere l’eternità e dall’altra il suo legame con la città, centro della vita moderna e del suo rapido movimento simbolo della modernità del suo lavoro. Tra le opere esposte “I piantatori di patate” e i bellissimi disegni di contadine chine al lavoro, “Il viadotto” e gli Orti a Montmartre. E i due autoritratti, uno in cui l’artista si raffigura contadino e l’altro gentiluomo di città.A completare il viaggio di Van Gogh tra campagna e città anche una trentina di opere dei grandi artisti che ispirarono il genio tra i quali Millet, Pissarro, Cézanne, Gauguin e Seurat.Tra essi spiccano il capolavoro di Gauguin Lavandaie, dal MoMA di New York e il bellissimo Preparazione dei Covoni di Millet, in prestito dal Louvre.La rassegna, organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, si avvale del fondamentale supporto di istituzioni quali il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum, il Guggenheim, l’Hammer Museum, la National Gallery del Canada, la Tate National e il Louvre.Scholtès sponsorizza, in qualità di partner principale, l’iniziativa.

Credits Images:

Vincent van Gogh, Autoritratto, 1887
Olio su cartone, 42 x 34 cm
(Rijksmuseum, Amsterdam, Donato da Mrs. F.W.M. Bonger-van der Borch van Verwolde, Almen)