Soluzione di continuità

2.184 km in tre giorni e non sentirli. A bordo della nuova Golf 2.0 Tdi si viaggia che è un piacere sia sfiorando l’acceleratore sia schiacciando a fondo. Abbiamo affrontato ogni tipo di strada ed è giunto il momento di dirvi come si è comportata la sesta serie del mito Volkswagen, attenta ai consumi ma meno al costo degli optional

Più sportiva fuori, più confortevole e curata dentro. La sesta Golf si rinnova senza rompere col passato. Il disegno dei gruppi ottici anteriori e della calandra nera con qualche finitura cromata le donano quella personalità che mancava alla versione precedente. A questo contribuisce anche la grande presa d’aria affiancata dai due fendinebbia. Verso il retrotreno lo sguardo segue la nervatura orizzontale che corre lungo il fianco e che sembra schiacciare a terra la nuova Golf. Lo scarico doppio, i cerchi da 18” e le ruote a spalla bassa di cui era dotato l’esemplare in prova completano l’opera. La serie VI sembra più compatta e scattante ma le differenze dimensionali sono irrisorie: altezza, interasse e capacità di carico restano invariate. Mutano all’insegna del comfort le misure interne garantendo una maggiore abitabilità anche per i più alti. Il divano posteriore ospita solo due persone perché lo spazio centrale è sagomato per accogliere il poggia braccio che all’occorrenza diventa tunnel collegato al baule per il carico di oggetti lunghi. Immutata la capacità di carico offerta. La qualità costruttiva degli interni è migliorata di molto rispetto alla precedente versione e l’impressione è insieme di robustezza e sobria eleganza. I comandi diventano facili da raggiungere e intuitivi nell’utilizzo. I sedili in pelle regolabili elettronicamente sono ben sagomati e offrono un buon appoggio anche nella guida sportiva. In sintesi degli interni si può dire che nulla spicca e proprio quest’equilibrio fa la forza della nuova Golf. Peccato per i prezzi degli accessori davvero elevati. La scelta è però corposa: regolazione automatica della distanza di sicurezza (ACC), controllo dell’assetto adattivo (DCC), sistema Park Assist e volendo esagerare la telecamera di retromarcia. Il comfort che abbiamo elogiato è dovuto anche al nuovo motore: quattro cilindri turbodiesel common rail da 1.968 cc. Quest’Euro 5 è capace di ben 140 cv e quasi 33 kgm di coppia massima ma soprattutto piace per l’elasticità e le minori vibrazioni registrate. L’allungo non è formidabile e attorno ai 1.700-1.800 giri il cambio di passo si fa sentire notevolmente. Da qui in poi però la regolarità di spinta è il suo forte. Quando si spinge si sente il peso dell’avantreno ma si apprezza il nuovo controllo Esp dotato di assistente di controstrerzata. Ottima la frenata grazie ai nuovi dischi auto ventilati da 288 mm all’anteriore e 253 al posteriore. Bene un po’ dappertutto, insomma, per questa nuova compatta che sa accompagnare senza strafare nella vita di tutti i giorni. Per chi cerca un’emozione però ci vuole di più.

Scheda tecnica

Motore

Diesel 4 cilindri in linea da 1.968 cc Euro 5

Alimentazione

Iniezione diretta common rail e turbocompressore

Potenza massima

140 CV a 4.200 giri

Coppia massima

32,6 kgm da 1.740 a 2.500 giri

Velocità massima

209 km/h

Consumi

19 km con un litro nel ciclo combinato

Prezzo bas

25.200 euro

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