Unimpresa, dalle banche -45 miliardi di prestiti alle aziende

A calare sono sia i prestiti di breve termine che quelli di lungo periodo. Unimpresa: è necessario un cambio di passo dal punto di vista normativo

Tempi duri per le imprese che chiedono liquidità alle banche. Secondo quanto rilevato da una recente nota del Centro studi di Unimpresa, i volumi di finanziamenti concessi alle aziende da parte degli istituti bancari sono calati di quasi 45 miliardi di euro nel corso dell’ultimo anno.

Il rapporto, basato sui dati resi noti da Banca d’Italia, parla di una generale riduzione dei prestiti che da giugno 2018 allo stesso mese del 2019 sono passati da 703,6 miliardi a 658,7 miliardi di euro (-6,37%), con un calo medio di quasi 4 miliardi al mese.

Il calo ha riguardato tutti i tipi di finanziamenti, con particolare evidenza per quelli a breve termine (fino a 1 anno): questo tipo di prestiti è passato da un volume totale di 228,9 miliardi di euro del giugno 2018 a 208,3 miliardi attuali, con una riduzione di 20,6 miliardi (-9,00%).

Segno meno anche per i prestiti di lunga durata (oltre 5 anni), che passano da 312,1 miliardi a 290,2 8 miliardi con un calo di 21,7 miliardi (-6,98%). Lieve diminuzione anche per quelli di medio termine (fino a 5 anni) che passano da 162,6 miliardi a 160,2 miliardi con un calo stavolta di 2,4 miliardi (-1,50%).

Una tendenza, quella della minore disponibilità di prestiti alle imprese, controbilanciata da una diminuzione delle sofferenza nette, cioè delle rate non pagate, che dallo scorso anno a oggi sono passate da 90,1 a 59,9 miliardi, facendo segnare un calo netto di oltre 30,2 miliardi (-33,52%).

Allo stesso tempo, sono cresciute le operazioni di cartolarizzazione, ovvero le cessioni di crediti alle società ripagati attraverso emissioni di titoli obbligazionari: nell’ultimo anno i crediti cartolarizzati sono passati da 122,1 miliardi a 138,5 miliardi, con un aumento totale di 16,3 miliardi (+13,36%).

“Quello del credito alle imprese – commenta il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D’Angelo – dovrebbe diventare una priorità dell’azione di governo, perché la liquidità è essenziale per chi lavora e produce. I requisiti patrimoniali imposti alle banche hanno reso ancora più difficile l’accesso ai finanziamenti bancari e per risolvere il problema è indispensabile un cambio di passo da un punto di vista normativo.“

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